Le scoperte archeologiche, ecc. 23 rale che anche in questa età fossero state costruite opere notevoli delle quali dovevano pur restar tracce. Un piccolo rudero di muro che, dal poco che affiorava dal suolo, mi appariva d’età romana diede appiglio allo scavo. Si cominciò col far seguire il muro dalle due sue parti, e risultò così che si trattava di una vasta cisterna romana (la figura la presenta durante una fase, cioè quando i muri della cisterna furono isolati con trincee). Questa eisterna è di forma pressoché quadrata, i muri misurano 19 metri di lato e ora sono alti 5 metri. Essa è quindi la costruzione antica meglio conservata in tutta l’o ierna Albania. NelPinterno poi s’innalzano nove pilastri per reggere la volta di copertura. I muri nella faccia interna della cisterna sono intonacati di ottima materia cementante qua e là ancora a posto. I muri hanno im nucleo a sacco e son rivestiti di opus incertum suddiviso in zone da ricorsi di quattro filari di mattoni; perciò tale cisterna è di età imperiale romana già avanzata, ed è anche una bella e grande opera di utilità pubblica quivi lasciata dai Romani. Essa era capace di contenere circa un milione e mezzo di litri d’acqua. Durante lo scavo furono rinvenuti vari oggetti, dei frammenti architettonici e scultorei, tra i quali è degno di nota un torso efebico eseguito in calcare di Kanina (Valona). Esso è una non spregevole opera locale, ispirata all’arte greca della fine del IV secolo av. Cr. Si approfondì lo scavo anche all’esterno della cisterna, perchè erano stati notati dei blocchi ancora in posto. Così vennero alla luce i resti di un’altra cisterna assai anteriore alla precedente, probabilmente della fine del V secolo av. Cr., ed anche una scaletta incorporata nel muro di detta seconda cisterna, e quindi anch’essa del V secolo av. Cr. Per brevità, accenno ad alcune altre costruzioni che