Due documenti sconosciuti sull’Albania, ecc. 57 bre, un messo aragonese, Giovanni Felòn, andare in Albania per conto del Sovrano (1). Proprio in questo quadro di amichevoli relazioni, anzi di stretta alleanza, tra il Sovrano di Napoli e l'Albania occorre inserire il seguente documento del 1452 contenuto nel nostro Registro : Albanensium ut receplentur (2). Rex Aragonus etc. Jllustris Princeps collaterali» consiliarie fìdelis nobis dilecte. Credimo site informato como li Turchi fano continuamente guerra a li pcpuli e Chrystiani de Albania li quili nuj e per opera de carità per la fede che teneno e per la quale sosteneno la dieta guerra. E perchè molti de li baroni de Ila so’ venuti qua e recomandatosi e datosi a nuj e per molti altri boni respecti li havimo molti cari e tenimoli per homini nostri et poiché li Turchi sono molto più ]>ossenti che loro Vi pregamo incarricamo et comandamo che si caso fosse che li prefati Christiani de Albania, o alchuni che loro cacbyati da li Turchi recorressero a Leche o Brindisi o altre terre vostre quelli faczati benignamente receptare. E fatili providere per loro denarj a competente preczo de tucte quelle cose che haverano bisogno. E de questo ne farite servitio molto accepto. Datum Neapoli Vili aprilis XV jndictionis MCCCCLII Rex Alfonsus. Ar. Fonolleda prothonotarius. Illustri Johanni Antonio De Baucio De Ursinis Principi Tarditi etc. ac Regni huius Magno Comestabulo collaterali consiliario fideli fideli (sic) nobis dilecto. Si tratta di una lettera diretta al più potente feudatario del Regno, sia per la condizione giuridica singolare di quel grande dominio feudale, che comprendeva tutta la Terra di Otranto e molti territori conti- (1; Su un. doc. del 1457 di Alfonso I per Kroja, cfr. Tiiallóczy-JnìEcEK, id., pp. 147-51. (2) A c. 141 b.