70 P. Fulvio Cordignano monio, quanto è possibile, lontano, non conta se non in quanto serve a stringere utili alleanze e aumentare il credito della casa. Tali criteri o basi sociali dell'istituto domestico formano pure la legge molto semplice dell’educazione. Il maschio deve mantenere intatta e accrescere, se può, o rivendicare la riputazione di onoratezza e di forza che ha il casato o la famiglia in particolare. Naturalmente si presta particolarissima attenzione a che anche la proprietà non subisca dannose alterazioni. Così il fanciullo e la famciulla appena sono capaci di moversi e di agire, diventano pastori, e la loro vita' è coi baschi e le sorgenti della montagna. Quando è venuto il momento che tutta la famiglia si raccoglie intorno al focolare nell’intimità, le fanciulle non sentono altra lezione che quella di mantenere irreprensibile il loro onore. Esse sanno del resto assai per tempo che un unico ma terribile castigo le aspetterebbe se dovessero portare in casa l’onta di un’azione innominabile : la palla di un fucile. È chiaro che un’altra palla perseguiterebbe implacabilmente il complice spudorato : è legge sancita dai secoli. La fanciulla non impara altro mestiere che quello di prepararsi essa stessa le vesti che Padameramno il giorno delle nozze come ima piccola regina : poiché per quel giorno son tutte regine nelle montagne. Il maschio impara subito il maneggio delle armi e se in casa c’è qualche mestiere tradizionale, lo apprende con l’uso di strumenti che son sempre quelli, rispondenti alle condizioni dell’industria paesana. Nel resto la donna accudisce alle faccende domestiche, prepara il pane, amman-nisce le vivande, va per l’acqua alla fontana, e al latte munto dai pastori, fa subire le varie trasformazioni volute dall’economia e dall’uso: formaggio, burro, siero, latte garbo e salamoia. Cresciuti insieme nell’intimità, fratelli e sorelle si amano di un amore inestinguibile; la sorella, soprattutto, impara ben presto a rivestirsi di una