Le scoperte archeologiche, ecc. 29 dopo non molti colpi di piccone, ma superando difficoltà gravi e varie, corniciammo a vedere apparire i primi risultati. Le escavazioni. — Enea, dopo i primi convenevoli con Eleno e Andromaca, entra nell’Acropoli di Bu-trinto : «...... Entranno al fine ne la picciola Troia, e con diletto un arido ruscello, un cerchio angusto sentii con finti e rinnovati nomi chiamar Pergamo e Xanto......». e aggiunge: «...... e de la Scea porta entrando abbracciai l’amata soglia ». È facile comprendere come una delle prime nostre cure sia stata quella di fare saggi di scavo qua e là lungo il percorso delle mura di età classica, per vedere se poteva esistere una porta, la quale, in età classica, potesse corrispondere a quella ricordata da Virgilio. Porta che Virgilio deve aver visto, poiché a mio avviso, egli deve aver visitato Butrinto, per poterne parlare con tali particolarità topografiche. (Era inoltre un luogo troppo caro a lui e alle gesta cantate, troppo legato alla primitiva storia di Roma e troppo vicino a Brindisi, per non recarsi a vederlo). La ricerca in un primo tempo presen-tavasi di esito dubbio ma ora credo di poter affermare che la porta è stata trovata : essa giace anche a « sinistra » dell’insenatura ove sorgea il porto antico. Tale ingresso alla città prima dello scavo era del tutto interrato. Ora invece è stato riaperto, e si è mostrato assai notevole. Misura esso 5 m. di altezza, presa però questa dalla soglia originale che trovasi a un metro più in basso del