22 Luigi M. Ugolini la formidabile cinta che le circondava e proteggeva. Superate felicemente non piccole difficoltà, fu iniziato il primo saggio di scavo nel cuore dell’acropoli, e notevoli furono i risidtati ottenuti. Antichità greche. — Da uno scavo di un acervo di terreno venne alla luce un piccolo ambiente, di pianta rettangolare. È esso un cc thasauròs », ossia una di quelle costruzioni che in età classica venivano costruite per scopo religioso oppure pubblico. Quattro colonne, raddrizzate in alto, sono di età romana e vi trovarono impiego quando in età bizantina il « thesauròs » subì delle trasformazioni, come dimostra l’anta a destra dell’ingresso, costruita rozzamente e con materia cementante. Il « thesauròs » infatti fu trasformato in battisterio, di cui è ancora conservata la vasca per il rito battesimale ad immersione. A destra di questo ambiente è posta una gradinata la quale deve essere considerata quale un lungo sedile, a motivo della differente altezza dei gradini. La tecnica veramente fine impiegata per la lavorazione dei blocchi (questi sono minutamente martellati, hanno all’intorno uno stretto listello, e sono provveduti di bugne di presa lasciate poi a scopo decorativo), inoltre la buona messa in opera, infine la estetica ripartizione delle pareti in tante zone fanno di questo bell’insieme un piccolo, ma fine gioiello dell’arte greca del IV secolo av. Cr. Sullo sfondo del rude scenario dei monti albanesi questa elegante opera delle mani dell’uomo risalta ancor più in tutta la sua bellezza. Vestigia di Roma. — Ottenuto questo fortunato esito nel campo dell’arte grega si passò alla ricerca delle vestigia di Roma antica, poiché sembrava ben natu-