La storia dell’Albania e le sue fonti napoletane 41 città e altre vicine, e ritorna — pare (1) — avanti Costantinopoli, giungendo a « lanciare per dileggio saette di argento nell’imperiale palagio di Blacherne » (2). La flotta vincitrice ritorna in patria nel settembre e poco dopo è stipulata la pace fra le due potenze. Ma pace certo non poteva durare fra così aspri nemici, ed ecco che, di nuovo, nel 1185, il nuovo Re Guglielmo II tenta una grande spedizione per conquistare l’impero: non si tratta più di invio di flotte più o meno agguerrite come ai tempi dei primi due Re di Sicilia, ma di un tentativo potente affine a quello che con miglior fortima farà nel 1204 la quarta Crociata : e sembra che ben 300 navi e 80000 uomini, di cui 5000 cavalieri, formassero le forze regolari, oltre le irregolari. In giugno, i Normanni conquistano Durazzo; in agosto, dopo una lunga marcia, è assediata da terra, e poi anche da mare, Tessalonica, una delle più importanti città dell’impero, che ben presto è presa, sì che i vincitori ne fanno la loro base d’operazione, movendo con un forte esercito contro Costantinopoli, mentre la loro flotta vi si avvicina per mare. Ma una rivolta scoppia nella capitale, Isacco Angelo viene nominato Imperatore e, dopo offerte di pace respinte dai Normanni sicuri della vittoria definitiva, egli sconfigge questi ultimi a Demir-Hissar in Tracia : e la sconfitta è decisiva: la flotta si ritira, Tessalonica è perduta, e tutte le conquiste, compresa Durazzo. Invano l’anno seguente un’armata normanna riporta successi a Cipro: nel 1189 la pace è sottoscritta da Guglielmo II, segnando l’inizio di un lungo periodo di (1) Secondo alcuni, i cronisti confondono con questa la precedente spedizione di Ruggiero II; il Siragusa, invece, vorrebbe ridurre entrambe a questa sola di Guglielmo I. (2) SiRAcrsA, id., p. 99.