Nell’Albania di trent’anni fa 65 miglia. Quando ciò non avvenga, la donna stessa può dare al marito la libertà di unirsi a un’altra donna che lo renda padre di un maschio. A ogni modo quando si parla di matrimonio secondo la legge del Kanùu, bisogna guardarsi dal fare delle teorie : le dottrine metodica-mente esposte da un trattato di etica filosofica o teologica sono affatto aliene da un pensiero primitivo in cui la moglie ha semplicemente la doppia funzione accennata sopra. Quando queste due son salve si può parlare di indissolubilità matrimoniale o di una unione se non teoricamente e nella coscienza perpetua, ma almeno virtualmente e praticamente tale. Il cristianesimo stesso ha durato gran fatica a introdurre le idee fondamentali del matrimonio cristiano. Comunque sia è doveroso notare che la famiglia albanese non mostra nella storia tendenze poligamiche. In questo la razza si distingue nettamente dalle razze asiatiche. La famiglia è la cellula viva del «: fis » che propriamente è la discendenza da un primo maschio capostipite di una tribù. Questa denominazione però si applica anche a quelle che sarebbero propriamente fratellanze o « vllaznii * come divisione derivata dai primi fratelli figli del capostipite primo. Le vUaznii a loro volta si suddividono in « barge » (bark -u, ventre). La tribù se fosse pura, genuina, dovrebbe essere costituita di cc vUaznii » e cc barge » omogenee, ma di fatto questa parola che in albanese si traduce con la parola turca « bajrak » o bandiera, può ammettere e ammette di fatto nella più parte dei casi, dei fis o discendenze da capo-stipiti affatto diversi, così che la parola « tribù » o « bandiera » in albanese nella storia indica semplicemente l’unione politica di uno o più fis sotto un unico capo, il « bajraktar », che in origine non aveva se non il modesto ufficio di guidare o precedere gli altri in campo di bat- Studi Albanesi, I. 5