56 Gennaro M.* Monti politica, amministrativa, economica e religiosa dell’in-tero Regno di Sicilia citra, sia per la sua autenticità, trattandosi di una serie di minute originali, come quelle degli altri volumi della serie Comune (1). Non è certo qui il caso di ripeterne l’accurata descrizione del Rogadeo e di illustrarne i documenti di maggior rilievo: ci basterà qui pubblicarne due che riguardano la storia dell’Albania e che qualche lume offrono per la conoscenza dei rapporti italo-albanesi nel 1451-2, per poter integrare i pochi ma importanti dati offertici dal Cerone (2). * * * Fu il 26 marzo 1451 che Alfonso I stipulò con l’eroico Giorgio Castriota (Skanderberg), Signore di Kroja, un trattato, mediante cui questi sottometteva a lui come ad Alto Signore i suoi domini albanesi, dichiarandosi suo vassallo e disposto ad offrirgli un tributo e ad accettare il governo di un suo Legato, ricevendo, in cambio, promessa di protezione e di soccorso contro i Musulmani ; e fu poco dopo che il Conte Aranito Golem Commeno, « di cui gli Stati eran divenuti preda del Turco e che vantava diritti su Vallona e sul territorio che si estende sino a Belgrado » (3), anche si sottomise. Nè basta: chè oltre i due ambasciatori del Castriota, Stefano Vescovo di Kroja e il frate domenicano Nicola de Berguzi allora venuti a Capua; ecco nell’ottobre un altro Vescovo, Andrea, anche da parte dello stesso venire nel Regno, e, in dicem- (1) Cfr. Trincherà, id., p. 280. (2) Op. cit., pp. 582-7. (3) Cerone, id. p. 584.