162 II viaggio di Giovanni V Paleologo in Italia e l’unione di Roma. all’Unione con la chiesa romana e di venire personalmente quanto prima a far visita al papa (1). Finalmente il 16 ottobre 1367 Urbano V entrava solennemente a Roma, dove cominciò subito il periodo delle feste, delle funzioni solenni e dei ricevimenti. L’estate 1368 il papa si recò nel castello di Montefiascone, a nord di Viterbo, con una magnifica veduta sul lago di Bolsena e sugli Appennini. Il 22 ottobre 1368 (2) egli ritornò di nuovo a Roma. Tutta una schiera di Sovrani stranieri venne a rendergli omaggio, dando così ancora maggiore importanza alla presenza del papa a Roma. Nel marzo 1368 il papa ricevette a Roma la visita del re di Cipro, Pietro di Lusignano, il quale faceva il giro delle corti europee in cerca di aiuto contro i turchi. e la regina di Napoli Giovanna, alla quale il papa diede la rosa d’oro nella chiesa di S. Pietro, in presenza di Pietro di Lusignano; nell’ottobre 1368 arrivò a Roma l’imperatore d’Occidente, il sovrano tedesco Carlo IV, il quale al secondo ingresso di Urbano a Roma ne conduceva il cavallo per le redini. La moglie dell’imperatore, Elisabetta, in presenza dell’imperatore ricevette dalle mani del papa nella chiesa di S. Pietro la corona imperiale (3). Ma per Urbano V ebbe sopratutto importanza la realizzazione del piano da molto tempo preparato dell’Unione di Roma con Costantinopoli. Dopo uno scambio di messaggi fu deciso che Giovanni V Paleologo l’anno seguente 1369 sarebbe venuto personalmente a Roma per concludere l’Unione. Una cronaca italiana scrive, che durante il soggiorno di Urbano a Roma vennero a lui ambasciatori da quasi tutte il mondo, da parte degli armeni, dei greci e d’altri scismatici che consentivano ad entrare nel seno della chiesa » (4). L’arrivo di Giovanni V a Roma interessava assai il papa. In relazione con questo viaggio, al principio di novembre 1367 egli mandò a personalità diverse dei messaggi, che sono segnati con la data 6 novembre. Tutti questi messaggi, eguali di contenuto, come vedremo in seguito, avevano come scopo, da una parte, di trovare presso questo o quel destinatario un appoggio per la decisione presa da Giovanni V di concludere l’unione e, dall’altra, di rendere più facile all’imperatore il suo viaggio in Italia. Inoltre i messaggi, mandati ai so- (1) Prima et secunda vitae Urbani V. Muratori. Rerum italicarum scriptores III 2, col. 619,633 Actes anciens et documents concernant le bienheureux Urbain V Pape, recueilliï par feu M. le chanoine J. H. Albanès et publiés par le chanoine U. Chevaiier I Paris-Marseille, 1897, p. 20-44. Croniques de Savoye. Monumenta historiae patriae Scriptorum t. I. Augustae Taurinorum, 1840. col. 318. Baronii-Raynaldi. ad a. 1367, 5, p. 142. Magnan, Histoire d'Urbain V et de son siècle. Paris, p. 363. Chaiii.an, op. cit. 165. F. Bussi, Istoria della città di Viterbo -In Roma, 1742, p. 206. (2) Questa villeggiatura in Iter-Italicum. Tarosoa p. 322. In Mollat p. 115 e Chaillan p. 187 : 21 ottobre- (3) Baronii-Raynaldi a. 1368, p. 154-155. Mas-I.atrie, Histoire de l’île de Cypte: II. Paris, 1852, p. 239-241. Chaiilan p 186-188. Moìlat 114-115. (4) Le antiche cronache di Orvieto Archivio storico italiano V. s. III (1889), p. 40: Et dum (Urbanus) esset Rome in sede propria et dominus mundi, et venissent ad eum ambaxia-tores quasi totius mundi, armenorum, grecorum et aliorum scismaticorum et disponerent venire ad gremium ecclesie.....