Note critiche — 1. 19. o!8’ dyiiyeQ&ai tali; òt'vco ato«T«pxicu$. Anche qui la forma verbale messa dal K. in luogo di o!8a yéyr|fte dei codici urta contro la quantità. Caso mai, si adatterebbe meglio àyéQeaftai od àye-Qgcr&ai, se pure non convenga lasciare la lezione dei manoscritti, malgrado l’anacoluto. — 1. 22. Kav TXaQÌurv saxoiviatai reo tónto. Anche qui si pecca contro la quantità della settima sillaba. Conviene lasciare boxmateu del cod. Torinese, che potrebbe essere falsa grafia di gcxoiviotai (per la confusione tra axìvo; e axotvo;), in vece del quale P offre djtsxritai, metrica-mente corretto. La lezione di V è ecrxo(vietai, non eaxoiviarov. — 1. 24. aco^atixàj; uiv, nìX 0 yg JtvsuuaTog tooito). Verso corrotto. Si deve restituire la lezione ovv ye data dai codici (anche da V). La sillaba esuberante può essere eliminata espungendo piév. — 1. 30. xÀiiaet cpKQeiv agiata tf)v rativ ol8e. Bisogna restituire le lezioni dei codici Ì8e. Cfr. V fol. 32 v, Un. 4. 0gò; jib-qpuxev outoc «/.riikòc i8e. — 1. 42. ex tot) -0-goTo Jtvgujiato; tafit’ i8aT]V. Verso corrotto, rabberciatura dell’editore. Il Cozza-Luzi dà taxit’ 18’ ejiaOov ri veti (xutoc; gx ■SeoIo, pure corrotto. Mentre V offre un esametro : taùt’ e8; ài^vo; (Inc. ’AxatàXr}jito; ó tóxo;), il cui metro altro non è che il cosi detto ottonario trocaico, senza riguardo