I. Durante l’esame delle Carte Allacciane conservate nella Biblioteca Vallicel-Iiana(‘) la nostra attenzione è stata richiamata dal fascicolo 42 del volume CXXX1II. È un fascicoletto di 4 pagine intitolato a matita Carmina latina anonyma et fragmenta, di cui le prime due pagine scritte con inchiostro nero contengono estratti di poesie latine, italiane e francesi (una Origini dì Roma [comincia « Un cerchio angusto di più angusti muri»] è segnata: Alberghi, 1784 ex ep.), mentre che le due ultime scritte con inchiostro ingiallito su carta differente contengono testi in greco volgare con alfabeto latino. Tra le due parti del fascicolo non c’è nessuna relazione, essendo state accostate soltanto dal caso 0 dal capriccio dell’ordinatore 0 del legatore. Lo scriba della seconda parte è Raffaele Vernazza di Chio, ove nacque il 23 febbraio 1720, scrittore sopranumerario (1745), poi effettivo (12 agosto 1758) di lettere greche nella Biblioteca Vaticana sino alla sua morte (1780). Fu anche professore di lingua greca alla Propaganda; e come tale « ristampandosi in Propaganda Selecta graeca per uso delle scuole ebbe ordine da Monsignor Borgia non meno di assistere alla correzione delle stampe che di scegliere la materia delle cose da stamparsi e queste collazionare colle migliori edizioni : il che eseguì con fatica non ordinaria». Così annota in Carte Allacciane CLXVII l’erede fiduciario di lui, l’Avvocato Agostino Mariotti, il quale ebbe a sostenere una lunga « lite iniziata il 19 gennaio 1785 dai nipoti Emanuele, Pietro ed altri Vernazza dell’isola di Scio ». Questi brevi cenni ricavati dallo spoglio delle Carte Allacciane, sono sufficienti per determinare il luogo d’origine dei testi volgari neogreci e il tempo approssimativo in cui furono trascritti. Provengono dall’isola di Chio, che fornì sempre un numeroso contingente di alunni al Collegio greco di S. Atanasio. Sia che il Vernazza scrivesse i testi volgari appresi da giovanetto quali erano rimasti impressi nella sua memoria, sia che li raccogliesse dalla viva voce di qualche alunno del Collegio greco 0 di altro suo connazionale di passaggio per Roma, la piccola raccolta non è priva di interesse, sia per l’epoca in cui fu fatta, sia per il materiale. (') Cfr. « Appendix Allatiana » in Martini E., Catalogo di manoscritti greci II, Milano 1902, pp. 201 ss