Il viaggio di Giovanni V Paleologo ìn Italia e l’unione di Roma. 193 principio preso dalla nostra santissima universale apostolica chiesa del Signore, e, avendo osservato, come l’avete presa senza danno, in purezza ed integrità, come cristiani ortodossi, non cesserà mai di pregare affinchè voi possiate conservare per sempre questo bene magnifico e fare ancora maggiori progressi nella fede di Dio e nella devozione » (1). Il viaggio di Giovanni V rappresenterà in ogni modo sempre un momento interessante nella storia delie relazioni culturali di Bisanzio con l’Europa Occidentale, nel caso specifico con l’Italia del Rinascimento. Traduzione di Ettore Lo Gatto dal manoscritto russo. Nota della Direzione. — Questo articolo era stato inviato dall’autore al compianto A. Palmieri, perchè fosse pubblicato in traduzione italiana negli Studi bizantini. Ma la morte rapi il Palmieri prima che compisse la promessa traduzione italiana del manoscritto, del quale si era temuta per qualche tempo la dispersione. Ritrovato fortunatamente il manoscritto, ne fu affidata al Prof. E. Lo Gatto la traduzione, che vede ora la luce. Il presente studio è il frutto delle indagini compiute dal VasUiev sino al 1923. Esso non perde nessuno dei suoi pregi, neanche dopo la comparsa del libro di Oskar Halecki, Un impetrar de Byzance à Rome in Travaux histotiques de ìa Sociétó des Sciences et des Lettres de Varsovie. Voi. Vili, Varsavia 1930 pag. 417. (ij Miklosich et Müller: Acta et diplomata graeca medii aevi. I, Vindobonae, 1860, 520. Monumenti dell’antico diritto canonico russo. I. 2a ed. Pietroburgo, 1908, 109-110. In queste stesse opere si possono trovare altri messaggi di Filoteo inviati in Russia. 13