158 11 viaggio di Giovanni V Paleologo in Italia e l’unione di Roma. portante punto turco sulla riva europea dello stretto di Gallipoli, la flotta di Amedeo gettò l’ancora nella capitale dell’impero Bizantino. Costantinopoli si trovava a quest’epoca in grande confusione ed allarme. Poco prima era giunta la notizia che l’imperatore Giovanni Paleologo, in viaggio di ritorno a Costantinopoli dopo la visita al re ungherese, era stato proditoriamente trattenuto come prigioniero dal re bulgaro Giovanni Si§man III, sovrano della più importante fra le parti in cui la Bulgaria era divisa nella seconda metà del sec. XIV (1). Amedeo, arrivato a Costantinopoli fu accolto come un liberatore. Suo primo compito fu di liberare l’imperatore. L’imperatrice diede una grossa somma di denaro ed equipaggiò due galere; gli abitanti di Pera misero sotto il comando di Amedeo altre due navi (2). La spedizione del conte fu felice ; le sue truppe scese a terra assediarono Varna, dopo di che lo zar di Bulgaria entrò in trattative. Giovanni Paleologo fu liberato il 21 dicembre 1366. Però le trattative con i Bulgari intorno ad altre questioni non permisero a Giovanni e ad Amedeo di ritornare immediatamente a Costantinopoli, dove essi arrivarono con grande gioia della popolazione solo nella primavera del <367 (3). Questa improvvisa deviazione di Amedeo verso la Bulgaria, richiese parecchio tempo, di modo che, dopo il suo ritorno nella capitale, per le azioni contro i Turchi rimanevano soltanto due mesi, trascorsi i quali scadeva il termine di arruolamento delle sue truppe. Durante questi due mesi egli riuscì a prendere due fortezze turche sulle rive del Mar di Marmara. Avendo pagata la crociata di propria tasca, scaduto il termine Amedeo non aveva più denaro per prorogarlo e rinnovale l’armamento. Le truppe furono sciolte, e Amedeo, lasciata Costantinopoli si diresse, passando per Venezia, a Roma, per rendere conto al papa sul risultato della sua crociata. Certo, la crociata di Amedeo non diede alcun risultato notevole, cioè non migliorò la situazione di Giovanni V. Bisanzio, abbandonata alle sue sole forze, non fu in grado d: difendere quel poco che era stato conquistato da Amedeo. Gallipoli doveva essere riceduta ai Turchi. Una cronaca savoiarda che confonde avvenimenti e nomi, che chiama Giovanni V Alessio, e in generale non rappresenta una fonte sicura, riferisce uno dei rac- (1) Alcuni studiosi credono che Giovanni sia andato due volte dal re ungherese e che sia stato trattenuto dal re bulgaro durante ?1 secondo viaggio. Delaville, op. cit., p. 152. N. Jorga, Geschichte des osmanischen Reiche:.'. T. Gotha, 1908, 223-224; 226-227. Sulla Bulgaria a quest’epoca in rapporto alla prigionia dell’imperatore Cfr. C. Jirf.cek, Istorija bolgar (Storia dei bulgari). Trad. di Brun e Palanzov, Odessa, 1878, 424-427. C. Jirf.cek, Geschichte der Serben. 1 Gotha, 1911, ^29 Dello stesso il supplemento e le correzioni al libro dello Jorga nella Byz. Zeitschrift » XVIII (1909), 583. (2) È giunto a noi l’elenco delle somme .pagat i por questa spedizione dall’imperatrice e dall’imperatore con precise indicazioni cronologiche. F. Boliat? di Saint-Pierre, Illustrazioni della spedizione in Oriente di Amedeo VI (il Conte V^rde), Torino, 1900, 3-4 (N. 3) 10 (N. 40,41), 15-16 (N. 73), 74-75 (N. 268), oq (N. 387), 107 (N. 420). Biblioteca storica italiana pubblicata per cura della R. Deputazione di Storia Patria, V. (3) Il 15 marzo Giovanni V e Amedeo erano ancora a Sozopoli (presso il golfo di Burgasì ; il 6 apr. erano già a Costantinopoli. Vedi i conti in Bollati, o