7.	— Il quadretto bizantino a mosaico della Sicilia descritto dal Sen. Paolo Orsi in Studi Bizantini I,
   PP. 221-227 SI CONSERVA ORA NEL MUSEO DI BERLINO.
     Il Sen. Paolo Orsi illustrò in Studi Bizantini I (1924) pp. 221-227 un « quadretto in legno colla rappresentanza della crocefissione eseguita a minutissimo mosaico » offertogli su! mercato antiquario di Catania or sono 22 anni. La domanda di prezzo altissimo che gli venne fatta, l’obbligò a rinunziare ad ogni idea di acquisto; e quando alcuni anni dopo, sensibilmente migliorate le condizioni del bilancio, riprese le pratiche, disposto ad un notevole sacrificio pecuniario, apprese con dolore che il pezzo era stato venduto a stranieri.
     Chi siano questi stranieri e dove sia andato a finire il quadretto, si può facilmente stabilire confrontando la tavola XVII di O. Wulff, Altchristliche und Mittelalterliche Byzantinische und Italienische Bildcnverke II (Berlino 1911) e la descrizione del n. 1990 a pp. 96-97. L’icona fu acquistata dal Museo di Berlino nel 1904; è alta m. 0,365 (senza cornice 0,26) X 0,30 (0,195). Viene assegnata al secolo XI1I-XIV. La provenienza dalla Sicilia dell’icona è confermata da un cartellino incollato portante le parole: « Di proprietà (raschiatura del nome del proprietario) Nicosia ».
     Siccome all’Orsi « allora fu consentito un esame diffidente e fugace, tanto che nemmeno potè prendere del raro cimelio un’accurata descrizione e le misure », conviene ora integrare ia descrizione dell’Orsi con quella del Wulff, 1. c. e confrontare la fotografia inserita negli Studi bizantini I tra pag. 224 e 225 con la tavola XVII, del Wulff, la quale dopo la pulitura del mosaico, è riuscita più nitida e comprende anche la cornice con i loculi per le reliquie di santi, i cui nomi sono elencati in latino.
8.	— S. Basilio e non S. Sebastiano.
    Luigi Cunsolo, Rapsodie, Stilo nella tradizione e nella storia, Monteleone 1922, parlando a pag. 21 in nota, di un affresco della chiesetta di S. Angelo su la ripida costa de! Consolino scrive : « L’iscrizione apposta all’altro tondo, benché