Nei decenni dal 1320 al 1340 i Turchi ottomani presero Brussa, Nicea e Nico-media nell'Asia Minore. Verso il 1340 parecchie città greche della costa pagavano già il tributo ai Turchi. Nel 1354 i Turchi essendosi impadroniti di Gallipoli, situata sulla riva europea del Bosforo, cominciarono a spingersi con successo nella penisola Balcanica conquistando città in vicinanza della stessa Costantinopoli. Nel 1365 Adrianopoli passò nelle mani del Sultano Murad I e diventò da allora la residenza dei Sultani Turchi. La capitale dell’impero bizantino era minacciata da un gravissimo pericolo. Consci dell’assoluta impossibilità di cavarsela con le proprie forze dal pericolo ottomano, che si avvicinava, gli imperatori bizantini del sec. XIV, come anche prima, rivolsero i loro sguardi al Papa, nel quale essi vedevano l’unica speranza per la formazione in Occidente di crociate per la salvezza dell’impero pericolante. Uno scrittore di talento del sec. XIV, Demetrio Cidonio, sentendo il pericolo turco che si avvicinava scriveva : « Quali oratori manderete voi agli Italiani, ai Galli, ai Germani, ai Celti, agli Spagnoli, agli abitanti del continente e delle isole, a quelli che vivono oltre Cadice (al di là cioè dello stretto di Gibilterra), affinchè si mettano davanti a tutti a difesa di questa vergogna e disperazione?» (1). L’unione delie Chiese rappresentava il principale fondamento per le trattative con la Curia papale. Il potere papale nel sec. XIV, come è noto, visse l’epoca penosa e torbida della così detta «cattività d’Avignone », quando dal 1305 al 1378 sette Papi, occupando consecutivamente il Trono di S. Pietro, ebbero la loro residenza più o meno permanente sulle rive del Rodano, ad Avignone, che si trovava alla dipendenza dei Papi. Nel 1339 l’imperatore Andronico III il Giovane mandò in Occidente, con un importante messaggio segreto, il greco-calabrese Barlaam, ben noto all’epoca del Rinascimento e il cui nome è legato con i migliori rappresentanti del giovane umanesimo, Petrarca e Boccaccio. Gli ambasciatori bizantini, il monaco Barlaam e il nobile veneziano Stefano Dandolo, si presentarono ad Avignone dal Papa Benedetto XII (1334-1342) e, porgendogli le lettere del re francese Filippo e del re siciliano Roberto, dai quali erano stati in precedenza, proposero in nome dell’Impera-tore d’Oriente di accedere all’Unione con la Chiesa romana a condizione che l’Europa occidentale portasse aiuto a Bisanzio contro i Turchi. La missione di Barlaam finì in nulla, perchè l’Europa Occidentale non era disposta a una nuova crociata, e (i) Demetrii Cydonii, Oratio de non reddendrt Callipoli. Migne. P. Gr. 154, col. 1013 C.