54 Il Caronte bizantino nicare, v’acconsente sollecitandolo di agir presto essendo già scoccata la sua ora. Questa parte mancante nella poesia N°. Ili si legge nella variante Hesseling A (v. 91-94) [cf. N°. IV v. 85-88]: ”Av. Xqìcfte [xov, xaì v’ àitóiieive; cqeìq coqe; yià V(* £naa}> và (pépco tòv iayoQEvrr) jtajtà và xot,voovr|0(D. ó X. Xpeia^ónEvov EVQÌaxEtai xi a^ie youQyà và xaì Jtcog 5èv T]aou stoino? etoììto va to xd[ir)S ; L’Uomo finalmente con animo rassegnato si arrende a Caronte «alla dolce divinità» (v. 99-103) Icf. N°. IV v. 93-96]: ”Av. ’Q xóajxs, depriva) oov vyià xai tt)v 8l8c5 rr), và Jtayr) và ■ujtoxÀi&fj Big tr| yXuxsià deÓTT]. ’Q jravayia Ssastoiva, etoi ó[xoXoycò ae, xaì xov {)eotj (xritÉoa as ti|xà) xaì jtgoaxuvà) as. 11 pensiero fondamentale dell’ alfabeto si manifesta assai chiaramente : l’autore intende illustrare la misericordia di Dio, che per mezzo del suo messaggero Caronte offre all’uomo l’occasione di pentirsi prima di morire. Hesseling — come abbiamo ricordato — ha pubblicato due tali alfabeti nella sua opera fondamentale, ma egli non si occupò nè dei pensieri espressi in quelle poesie nè delle loro forme, sebbene abbia volta la sua attenzione sulle poesie medievali di danze macabre, e sulle loro rappresentazioni artistiche (*). Egli si limitò a concludere, che l’uno degli alfabeti dà a Caronte il nome di cacciatore e che l’offerta del denaro menzionata nello stesso alfabeto si ritrova spesso come motivo artistico sulle rappresentazioni di morte dell’arte figurativa occidentale e principalmente in quelle dell’arte italiana (2). Dopo la pubblicazione dell’opera di Hesseling, ricerche ulteriori chiarivano la questione delle danze macabre del medio evo e frattanto venivano alla luce anche numerosi ricordi finora sconosciuti. Osservando i risultati di queste indagini vi scorgiamo delle relazioni nuove su questo terreno. Le ricerche recenti sull’origine delle danze macabre, dimostrarono che il testo medievale della danza macabra, — di questo genere letterario assai complicato — si sviluppò da tre diversi germogli della letteratura macabra medievale (s). Il primo (1) HESSELING, 0. c., 35 ss.; cf. WASER, 0. c., 94. (2) HESSELING, 0. C., 42-43. (8) Fra le moltissime opere concernenti citiamo solo: P. VIGO, Le danze macabre in Italia, Bergamo 1901; W. SEELMANN, Die Totentänze des Mittelalters, Norden-Leipzig 1893; W. FEHSE, Das Totentanzproblem, Zeitschrift für deutsche Philologie, 42 (1910), 261-286; G. BERTONI, I « Tre morti e i tre vivi» e la « Danza macabra» in «Nuova Antologia», 16 agosto 1915, ripubblicato in Poesie leggende costumanze del medio evo, Modena, 1917. In questi ultimi tempi un autore ungherese ha pubblicato un articolo che merita di essere menzionato : STEFANO KOZAKY, A kozépkori haldltdne keletkezistortènete [= Storia della origine delle danze macabre medievali], Egyetemes Philologiai Közlöny, 50 (1926) 90-101, 202-210.