Le vedute di Costantinopoli di Cristoforo Buondelmonti 257 si osservi le analogie che legano ii disegno Laurenziano, col Marciano, ambedue arricchiti di vie neH’interno della città, in confronto deli’Urbinate e del Fiorentino, sforniti di rete stradale. Proviamoci a proporre uno schema di questa fatta ; I. Rossiano e Classense II. A. a. Parigino 4825 b. Parigino 2383 B. c. Laurenziano e Marciano XIV, 25 d. Urbinate e Fiorentino nazionale il. II. 312; ed applichiamo a tale suddivisione i concetti cui alludevano poco fa nei riguardi della rispettiva nomenclatura. Troveremo che le diciture portus destructus preceptu Turcorum e porta del mezo (in questa forma italiana) si riscontrano esclusivamente nei codici Rossiano e Classense che costituiscono il gruppo I. Troveremo che la chiesa Odigitria è indicata, per lo meno con tale nome, soltanto nei codici Parigini, che formano la sottocategoria A del gruppo IL Troveremo finalmente che la dicitura scorretta di perleftos per designare la Madonna Peribleptos, e che le nomenclature spropositate della porta Camidi e della porta delle Corne sono una peculiarità dei codici della sottocategoria B di quello stesso gruppo II. Prova evidente che la classificazione dei disegni da noi proposta non deve allontanarsi molto dal vero. * * * Vediamo ora a quali risultati conduca invece l’esame del testo nei riguardi della genealogia dei codici, non più a norma delle rispettive illustrazioni, bensì avuto rispetto al loro dettato. Che i codici Classense ed Ambrosiano contengano la redazione più lunga, notevolmente diversa da quella abbreviata degli altri manoscritti, era già noto da tempo. Nessuno aveva invece rimarcato come alla stessa categoria di codici appartenga pure il Marciano X, 125, il quale ripete la redazione maggiore (1), omettendo soltanto qualche brano meno interessante per la descrizione della città — come a dire gli elogi di Costantino, di Giustiniano e di Teodosio, e quelli di S. Giovanni Grisostomo e del Damasceno. (i) Curiosissimo il prologo della descrizione, nel quale pare s! ricordi, in modo molto oscuro, quel Vitoldo granduca di Lituania che mori il 27 ottobre 1430. L’imperatrice di Costantinopoli Anna, morta di peste nel 1417, era nipote di costui (A. Prochaska, Codex e.pistolaris Vitoldi, in «Monumenta medii aevi historica res gestas Poloniae illustrantia », voi. VI, Cra-coviae, 1882, pag. 398). 17