178 II viaggio di Giovanni V Paleologo in Italia e l’unione di Roma. i greci arrivati con lui, fu preparato a Castel Nuovo, cioè nel nuovo palazzo, costruito alla fine del XIII sec., dei rappresentanti della casa di Angiò a Napoli. Tutte le spese del soggiorno dell’imperatore nella capitale del regno siciliano per ordine della regina dovevano essere sostenute dalla tesoreria (1). L’imperatore non rimase a lungo alla corte di Giovanna: già il 18 agosto con le sue quattro galere abbandonava Napoli, dirigendosi verso Roma « per visitare il signor papa e i cardinali », come nota una cronaca (2). Giacché Giovanni continuò il suo cammino verso Roma per mare, è probabile che egli avesse intenzione di sbarcare ad Ostia. Fino ad ora mi è ignota qualsiasi notizia sul viaggio dell’imperatore da Napoli a Roma, sulla sua entrata nella città eterna e sull’epoca dell’avvenimento. La notizia dell’arrivo di Giovanni V a Roma deve essere certamente nei tesori manoscritti del Vaticano. In ogni caso l’imperatore dovette arrivare a Roma alla fine di agosto o al principio di settembre, perchè, in un messaggio del papa Urbano V del 7 ottobre 1369, si dice, che « Giovanni glorioso imperatore dei greci per devozione e zelo verso la religione cattolica è da poco arrivato nella città » (cioè Roma) (3). Arrivato nell’autunno del 1369 a Roma (4), l’imperatore Giovanni aspettò l’arrivo del papa, il quale, lasciata IMI aprile la città, viveva da allora a Montefiascone e a Viterbo. Il 9 ottobre da Viterbo il papa si rivolse con un messaggio ai cardinali, a Guglielmo, Vescovo di Ostia, a Bernardo, cardinale prete dei Dodici Apostoli, a Francesco, cardinale prete di Santa Sabina, e a Raynaldo (nel testo greco Raimondo), cardinale diacono di S. Adriano. In questo messaggio il papa, dando notizia del recente arrivo a Roma dell’imperatore Giovanni allo scopo di visitare la Santa Sede apostolica e fare atto di sottomissione al potere del papa nelle cose di religione, manda loro il testo della professione di fede, preparata già per Giovanni ed il suo seguito ecclesiastico e laico, quello del giuramento e dell’abiura nelle forme dovute, analoghe a quelle, che erano state presentate ad uno dei predecessori di Giovanni, Michele Paleologo, il quale aveva concluso, come è noto, nel 1274 l’Unione di Lione <5). (1) Aliud Diarium : Stetit in Castro /novo, cui domina regina fecit fieri omnes expensas. Vedi F. Cerasoli op. cit. p. 598 col richiamo al libro a me inaccessibile di De Blasiis, Le case An~\ gioine, p. 139. (2) Chronicon Siculum : Et deinde XVIII ejusdem reeessit de Neapoli cum quatuor galeis et ivit versus Romam ad visitandum dominum Papam et Cardinales. Aliud Diarium, p. 123 : Io non riesco a capire, quale titolo di Giovanni bisogna vedere nelle parole della Cronaca Siciliana : Vocatum est nomen dicti imperatoris Johannes de Arciloto. Nelle monografie dedicate alla regina Giovanna, il soggiorno di Giovanni V a Napoli non è ricordato. Vedi, per es. C. Baddei.ey, Queen Joanna I of Naples, Sicily and Jerusalem. An Essay on 'her times. London 1893 (è ricordato soltanto il soggiorno dell’imperatore a Roma e a Venezia ; vedi p. 215-216) Scarpetta, Giovanna I di Napoli. 1903. (3) Allatii De ecdesine. . consensione. bob. Theiner et Miklosich. Monumenta, ^7: im-perator Graecorum illustris noviter ex devotione et fervore catholicae fidei ad urbem accessorit.... (4) Magnan, senza accennare a Napoli, scrive erroneamente, che Giovanni V, entrò in Roma al principio del 1369. Magnan, op. cit. 420. Vedi la confutazione in L’abbé J. H. Al-hanès, Entrée solcnnelle du pape Urbain V à Mafseille en 136$ Marseille, 1865, p. 76. (5) Theiner et Miklosich. Monumenta, 37-38 Allatti De ecclesiae.... consensione 848-849.