Il viaggio di Giovanni V Paleologo in Italia e l’unione di Roma. 173 <( vera perla », sorpassa persino il noto scrittore veneziano dello stesso sec. XIV, Marin Sanudo (senior). La Società veneta di storia patria già da molto tempo prepara la pubblicazione di Caroldo (1). Anche per il nostro fine la cronaca di Caroldo, della quale mi son servito su due manoscritti della Biblioteca di Parigi, dà notizie interessanti. Infine, il testo stesso della professione di fede di Giovanni V a Roma è stato stampato già nel XVIII sec. in lingua greca e latina, sul manoscritto vaticano, da Allazio (2) e nel sec. XX da Theiner e Miklosich (3); il testo soltanto in latino è stampato anche negli Annali Ecclesiastici di Baronio-Raynaldi (4). Durante il mio soggiorno a Roma nel 1913, a mia volta ho preso copia di questo documento prezioso (5), al quale è attaccato un suggello d’oro (bolla) su di un lato del quale è rappresentato Giovanni V in abbigliamento imperiale con l’iscrizione ’laj(dvvris) Aeojtórris ó naÀeoXóyog ; e dall’altro lato si trova la figura di Gesù Cristo in piedi, con nella mano sinistra il Vangelo mentre la destra benedice (6). Infine nel 1914, un noto bizantinista greco, il defunto Sp. Lambros ha pubblicato la professione di fede di Giovanni V del 18 ottobre 1369, la sua traduzione latina e la lettera del papa Urbano V dello stesso anno 1369. Tutti e tre questi documenti, sono stati pubblicati da Lambros, e a quanto egli dice (7), per la prima volta. Nel catalogo manoscritto dell’Archivio Vaticano nella Sezione di Castel S. Angelo c’è ancora un documento del 10 ottobre 1369, in cui è detto: « Professio fidei catholicae Iohanne Paleologo Graecorum Imperatore Romae » (Arni. II,, Caps. II, no, I orig. ora è AA. Arm. I-XVIII, 387). Ma questo documento, quando io lavoravo al Vaticano, non si trovò purtroppo al suo posto. Di quest’ultimo manoscritto si sono serviti per la loro pubblicazione Allazio e Theiner e Miklosich, perchè la copia fatta da me, pubblicata nel 1914 da Lambros, è differente in alcune parole ed espressioni da! testo pubblicato prima, non contiene l’introduzione e porta la data del 18 ottobre, mentre il testo pubblicato prima porta la data del 10 ottobre. Di ciò si parlerà più tardi. LE una copia di fr. Zenobio Acciaioli dell'Ordine dei Predicatori bibliotecario palatino su di un codice greco posto negli armarii della biblioteca palatina segreta « cui titulus Emmanuel Calleca sub num. 44 Indicis dictio armadii » = Vatic. gr. 1091]. (1) Vedi J. v. Zahn in Fontes rerum austiiacarum li B. 40 Wien, 1877, p. XXI. O. Lo-eenz - Deutschlands Geschichtsquellen im- Mittelalter li. 3. Auflage Berlin, 1887 p. 282, A. Potthast. Bibliotheca historien medii aevi. 2. Auflage I Berlin, 1896, p. 192. (2) Leonis Allatii De ecclesiae occidentales atque orientali^ perpetua consensione libri très. Coloniae Agrippinae, 1648, lib. II, cap. XVII col. 843-852. (3) Monumenta spectantia ad unionem ecclesiarum graecae et romanae, edita ab A. Theiner et F. Miklosich. Vindobonae 1872, 37-43. (4) Baronh-Raynaldi Ann. Eccles. a. 1639, P- 162-164. (5) Castel S. Angelo. Arm. II, Caps. II, no. 15 Orig. (6) Questa bolla d’oro è stata pubblicata da G. Schlumberger, Bulles d'or byzantines conservées aux Archives Vaticanes. « Revue Numismatique 1894, et suiv. Tirage à part, p. 4-5 et Pl. IV, N. 3. — Mélanges d’Archéologie Byzantine I (Paris 1895) (p. 183 -seg. (7) Sir. Aà[X7rpou, A’JToy.patôpwv tou BuÇgcvtîou xpuffoßouXXa y.al xpvv », XI, (1914). 241-253.