24 Traverso questo lento graduale processo la nozione dei primi tempi era smarrita. Anche la più corretta e veridica notizia indigena, di cui si fa eco il diacono Giovanni (1), sensibilmente modificata dal ricordo costantinopolitano, presente negli Annales (2), e fino ai tempi di Martin da Canale (3) e del cronista Marco (4), non era più intesa nel senso originario. I migliori e più autorevoli storiografi locali, da Andrea Dandolo (5) in poi, indulgendo all’indirizzo erudito del tempo (e non potevano fare in altro modo), privo (1) Nel Chronicon, edito dal Monticolo, in Cronache Veneziane cit., p. 69 sgg. Come ho detto, Becondo le acute osservazioni dell’ editore (/ mano-icritti e le fonti della cronaca del Diacono Giovanni cit., p. 141 sgg.) il cronista per la composizione del proemio, oltre che a Paolo Diacono, a Beda ecc., attinse anche ad antichi Annales Venefici, non identificabili naturalmente con i superstiti Annales breves, nè con l’immaginaria antichissima fonte della cronaca del Dondi. Cfr. pure Monticolo, I manoscritti cit., p. 87 sg. (2) Cfr. ed. cit., in « Mon. Germ. Hist., Script. », XIV, 70, e « N. Arch. Ven. », VII, 6. (3) Les croniques des Vénitiens, in « Arch. Stor. Ital. », Vili, 274. (4) Tutt’ora inedito nella raccolta marciana, it., cl. XI, 124. Il brano relativo alla fondazione della città fu edito dal Waitz, in « Neues Archiv », II, 350 sgg., con la descrizione del codice, e dal Lazzarini, Il preteso documento cit., p. 100. (6) Andrea Dandolo fu ed è considerato il gran padre della storiografia veneziana, che raccolse e tramandò tutto il materiale storico anteriore, superstite e noto alla sua età, cronache e documenti. Ma convien graduare il valore della sua testimonianza, specialmente per i tempi più remoti, a se-oonda della fonte, a cui ha attinto, e l’uso fattone. Dagli studi dello Simons-feld, Der Doge Andreas Dandolo und seine Geschichtswerke, Monaco, 1878, e la trad. in « Arch. Ven. », voi. XIV e XV ; del Lenel, Die Enlslàiung der Vorherrschafft Venedigs in der Adria, Strassburg, 1897, p. 85 sgg. ; del Kehr, Rom und Venedig bis zum XI Jahrhundert, in « Quellen und Forschungen aus italienische Arch. und. Bibl. », v. XIX, p. 22 sgg. dell’ estr., e del Lazzarini, Il preteso documento cit., p. 107, il quale, proprio nei riguardi della notizia relativa alla pretesa fondazione, ha potuto indicare la fonte dello storico, rimasta ignota al Simonsfeld, si può desumere quanto scarsa fiducia possa riscuotere l’asserzione del Dandolo, almeno circa la storia veneziana dei primi secoli, quando non si possa controllare con i documenti genuini, ai quali ha attinto. La nuova edizione della raccolta muratoriana (Andrea Dandolo, Cronica per extensum edita, a cura di E. Pastorello, in Muratori, Remrn Italie. Script., T. XII, v. I, Città di Castello) non reca un chiarimento migliore, riproducendo, quanto alla lezione del testo, quello che già si sapeva, quanto al commento interpretazioni disparate e contradditorie. Gli storici e cronisti posteriori al