<3* 248 correr via. I secondi vengono adoperali nelle valli, e devono esser così lunghi che sorpassino la testa dell’uomo essendo in piedi, per evitare le disgrazie ed i pericoli pur troppo molto frequenti in chi maneggia questo strumento veramente infernale, sulla cui bocca sta scritto morte. Abbiamo poi lo schioppone e lo schiopponcino, i quali vengono trasportati dal cacciatore nel suo sandalo o piccolo battellino per esercitar egli pure la sua caccia. Qualunque sia 1’ arma che si abbia, è sempre necessario per poter fare un buon tiro ed esser sicuri di esso, che il cacciatore conosca a quale distanza può cacciar i pallini mortali il suo fucile, mentre il cacciatore deve uccidere, non ferire o storpiare, In secondo luogo, deve aver pratica della precisa carica che ad esso compete. Si riconoscerà questa col formare una palla di creta che vada a riempire perfettamente il culato della canna, poi si getterà sopra questa palla pian piano tanta polvere da darsi allo schioppo, ed allora si faccia una positiva misura, e sempre di quella il cacciatore si servi. Procuri di aver buona polvere e sempre della stessa qualità. Per conoscer la cacciata dei pallini, si tira a più distanze in un bersaglio di legno. In terzo luogo, occorre aver in pratica il proprio archibugio ; usar prestezza con le mani e vigilanza con 1’ occhio ; accompagnare l’uccello con la mano. Il cacciatore deve aver pazienza nell’attendere 1’ animale, e prontezza nel colpirlo. Non descriveremo la caccia a borida, mentre è già conosciuta ed esercitata ovunque, né meno quella della botte, essendo già stata descritta dal Savi e da altri. Ci limiteremo a parlare di quella che è qui particolarmente usata, cioè con lo schioppone, e di qualche altra. Per far la caccia con lo schioppone abbisogna un sandalo capace di contenere un uomo o al più due. Si pone in esso lo schioppone disteso in modo, che avanzi alquanto fuori dalla prora della barchetta. Occorrono una mazza lunga, delta bacchettone, per caricar lo schioppone all’uopo, una cassetta larga e bassa, in cui sta la munizione, due piccolissimi remetti detti penole, per adoprarli quando si vuole avvicinarsi al selvatico. Se ne portano due, mentre