452 "-risia ino proposti osservare, e il cardinale Angelo Maria Querini ( a Marco Foscarini ci basti aver tante volte accennato in questo scritto) ; e Flaminio Cornaro, cui tanto deve la Venezia ecclesiastica ; e Francesco Antonio Zaccaria, dottissimo non men nella storia che nella teologia ; e Gian Domenico Coleti, che tenne nelle storie sì largo campo ; e il filologo Anseimo Costadoni ; e filologo ed archeologo Lorenzo Patarol ; e Giovan Benedetto Mitarelli ; e Stanislao Santinelli, detto dal Negri vindice e ristoratore de’ buoni studi; e il lessicografo infaticabile Giovan Pietro Bergantini; e l’orientalista e interprete de’ padri, e d’ ogni patria erudizione cercatore indefesso e amplissimo possessore Giovan Ballista Gallic-ciolli ; e tra gli ultimi aneliti della spirante repubblica agile e versatile ingegno, Andrea Rubbi ; e fin d’ allora segnalato, poi più ognora segnalatissimo, e a tutta Europa stupendo per indicibil sapienza in ogni fatta di classici studi, Jacopo Morelli. Abbiamo ricordalo più sopra, cominciando a parlare del secolo XVI, i giornali. E di vero, oltre alla Gallerìa di Minerva, pubblicatasi dalla società Albrizziana, degno di ogni commendazione e di durare a modello della posterità, si fu quello che, con titolo di Giornale dei Letterali, davasi fuori dal prementovato Apostolo Zeno. E quale nel secolo XVI ogni gloria letteraria veneziana, e per poco non diciamo italiana, mette capo nel Bembo, nel decimottavo accade lo stesso rispello al Zeno. Se non che di giornali parlando, altra specie ve n’ ebbe tra noi, oltre a quelli di semplice critica letteraria; dei quali tanto più volentieri ci conduciamo a parlare, quanto che ne si dà il modo di venire col discorso alla terza delle nostre glorie letterarie, nel secolo di cui traltiamo, Gasparo Gozzi. Lo Spettatore del-1’ Addison ha un riscontro ( altri giudichi se 1’ avanzi ), che noi crediamo non resti punto ad esso inferiore, nell’ Osservato re. Se le misere condizioni di una vita assoggettata continuamente al bisogno contribuissero ad acuire la naturale tendenza di penetrar colle indagini ne’ più cupi recessi del cuore umano, lascieremo si decida dal suo biografo ; noi, ripetendo ciò che da nessuno si nega,