223 OTARDA MAGIORE. V. Dindio salvadego. OTARDA MINORE, Galina fratarola. Otis Tetrax, Linn. Sono uccelli rari che alle volte si vedono nel mese di marzo, ed altre in ottobre e anche in dicembre. Nel marzo del i83o ne furono veduti, sui Camoli presso Fontana fredda nel Friuli, da venti a trenta riuniti. La loro carne è squisitissima e di ottimo sapore. OSEL DE SAN PIERO, OSEL DE LA TEMPESTA. Thalassidroma pelagica, Wilson. Quest’uccello da noi non si fa vedere che dopo qualche orribile sconvolgimento di mare. Ne venne preso uno con le mani, tanto egli era abbattuto di forze. Egli è alla imboccatura dei porti che qualche volta si trova. Va posto anche questo nella lista dei rarissimi. p PALOTO. V. Spatola. PAONCINA, PAVONCINA. Vanellus cristatus, Meyer. Sono dei primi uccelli a farsi vedere sul principio di primavera. Molti continuano il loro passaggio in grandi compagnie, che non mantengono un certo ordine nella loro marcia; ma pure alcuni si fermano a nidificare fra noi. Ritornano poi a passare in gran numero in ottobre e novembre, e si trattengono parte del-l’inverno. 11 loro volo è come a salti e ondeggiante. Amano le praterie umide e spaziose. Corrono assai presto, e quando mangiano, prendono correndo la loro preda. Bello è il vederli a camminare ; mostrano una grazia, una sostenutezza e una maestà veramente singolare. Si addomesticano facilmente, e si avvezzano a venir dietro alla voce del loro educatore. Quest1 uccello ha l1 occhio e le orecchie assai grandi; egli è perciò sospettoso, e difficile di essere avvicinato, fuorché nel tempo della covata in cui viene a svolazzar sopra il capo di chi vuol prendere i suoi piccoli. Nell1 inverno le pavoncine sono grassissime ed ottime a mangiarsi, avendo la carne molto saporita. PAPAMOSCIIIN. V. Ciuin, Sylvia trochilus, Lath. PARUSSOLA, PERUSSOLA. Parus major, Linn. Uccelli quasi stazionari. Fanno però il loro passaggio a torme pi« o meno numerose sulla fine di settembre, ed in ottobre e novembre, e trovansi fra noi tutto l1 inverno, ed anche alcuni si fermano a nidificare nei buchi degli alberi vecchi. Il loro canto è vivace ed allegro, ed il loro moto si può dire perpetuo. Educati da nido, imparano a cantare graziose ariette con l1 organetto. La loro carne è poco buona, di un gusto amaro e puzza da formiche. Non s1 ingrassano mai, ed è perciò che nei Sette Comuni li chiamano sechete, ed a Vicenza potè sedie. PARUSSOLA CAPUZZINA. Parus palustris, Linn. Passano questi uccelli in primavera ed in autunno, ma in poca quantità. Alcuni si fermano a nidificare nelle valli dolci piantate a salici, e depongono il nido nei buchi dei vecchi tronchi. 11 loro volo è come un ondeggiamento di su e giù, o a salti. Sono poco buoni a mangiarsi. PARUSSOLA FORESTA. Parus lugubris, Natter. Uccelletto comune in Dalmazia, e che si fa vedere anche nei contorni di Trieste. Fra noi è rarissimo. PARUSSOLETA DE MONTE. Parus ater, Linn. Questi uccelli passano in primavera ed in autunno, ma pochi se ne prendono, perchè il loro passaggio è assai scarso.