-<£o P A RUSSOLIN, Fratin, Parns caeruleus, i.inn. Quest’uccello comparisce in aprile, e poi in ottobre e novembre. In questi ultimi mesi passa in copia ed in numerose compagnie. Alcune coppie si fermano a nidificare. E uccello comune e che si trattiene fra noi quasi tutto l’inverno. Sempre secco e cibantesi di formiche, la sua carne è amara e puzzolente. PARUSSOLIN DE LA COA LONGA, Ochio de Bo. Parus caudatus, Linn. Arrivano questi uccelli in primavera, anzi fra noi il loro passaggio è alla fine di ottobre, e si trattengono quasi tutto l’inverno. Molti si fermano a nidificare. Formano un nido molto ingegnoso e di un mirabile artifizio. Passano alle volte a torme assai numerose. La loro carne è poco buona, essendo sempre magra ed amara, ed odorando di formiche. PASSERA ALPINA, Celega alpina. Frlngilla domestica, Linn. Questi uccelli non si vedono fra noi, o se pur ne fu visto qualcuno, inter mira-cula scribe. Non oltrepassano i monti, ma se ne restano a popolar le contrade per noi oltramontane, come la nostra passera comune non oltrepassa mai al di là dei monti. Nel viaggio da Milano a Vienna, si è osservato per la prima volta vivente questa passera presso a Iirieglach ; in seguito poi fino a Vienna, ove essa è comunissima e stazionaria. La nostra passera comune, o Fringilla cisalpina, non si vede che fino a Klagenfurt. PASSERA COMUNE. V. Celega grossa. PASSERA DE BOLOGNA, Celegon. Fringilla Petronia, Linn. Questa passera, comunissima e stazionaria a Bologna, ove nidifica sulle case e sulle chiese, e specialmente sotto il tetto di quella di San Petronio, da cui le venne il nome specifico, per quanto noi sappiamo non è mai stata presa, o assai di raro, nei nostri contorni di Venezia. In autunno ne vennero prese a Bassano, a Verona, nei contorni di Tiene e nel Friuli. Perciò è da considerarsi come rarissima tra noi. PASSERA MATA. V. Maton. PASSERA PICOLA. V. Celegheta megiarola. PASSERA SOLITARIA. Turdus cyanus, Gmel. Tra noi non si conosce il passaggio di quest’ uccello, anzi nè meno si fa vedere montano, se non che in qualche circostanza molto straordinaria. E stimato per il suo canto, e perciò si tien qualche individuo nelle gabbie per piacere. PAVONCINETA, Volta sassi. Strepsilas collaris, Temra. Compariscono questi uccelli in aprile e maggio, ma assai di raro, e qualche volta se ne veggono in agosto. Frequentano le spiaggie sabbiose del mare e delle nostre barene. Corrono presto, e fanno udire un grido simile a quello della tra-montanela. Volano rapidi. Sono eccellenti come cibo, ed alle volte grassissimi. l'ELICAN, Groto. Pelecanus onocrotalus, Linn. Questi uccelli non hanno passaggio regolare fra noi, ma arrivano all’impensata dopo qualche burrasca. Anni sono ne comparvero quattordici nella valle della Doga, e ne vennero uccisi due. Sono oltremodo ghiotti, ed alle volte si riempiono talmente di pesce, che non possono più volare. La loro voce è forte e rauca, ed imita il gracchiare del corvo. Irritati, soffiano con ¡strepito dalle narici e battono con forza le mandibole l’una contro l’altra, a guisa del mestolone. Sono sensibilissimi nel becco, ed una percossa, anche lieve, basta a tramortirli. Sotto la pelle hanno un grosso strato di cellule piene d’aria che li rendono leggieri. La carne n’è pessima, e puzza forte di pesce anche dopo cotta ; perciò è da rigettarsi.