CENNI SULLA COLONIA GRECA ORIENTALE IS arrare (li questa colonia, già tanlo favorevole al commercio de’ Veneziani, e per esercizi continui di pietà lodevolissima e chiara ; dire quanto fosse amata e per che accorte e sottili vie protetta dalla repubblica, che la risguardava partecipe alla gloria delle armi, valorosamente e utilmente operate in ogni tempo da1 Greci per difendere i suoi Stati ; mostrare tutto il bene da essa fatto agli studi, e come per essa a poco a poco si preparasse il presente incivilimento della Grecia : è opera, senza dubbio, da non esser tenuta nel breve confine di pochi cenni. Certamente le non iscarse memorie, che di ciò e da pubbliche e da privale fonti abbiamo sott’occhio, forniranno quando che sia materia a ben più largo racconto. 11 quale, purché fosse diligentemente condotto, darebbe ancora non poco lume a quella parte oscura e malagevole della greca letteratura, che dalla caduta di Costantinopoli giunge in sino alla metà del decimottavo secolo. Ma intanto, poiché di questa illustre colonia qualche ricordo è pur giusto, abbiamo deliberato di tralasciare alcune cagioni ed effetti, alieni da ciò che più giova ora narrare, e di esporre intorno ad essa quel tanto che basti a farne conoscere l’origine, i procedimenti, le instituzioni e la condizione presente. Quando lo sfortunato impero di Bisanzio soggiacque al potere delle nazioni designanti alla devota impresa di Terra Santa (1204), toccarono ai Veneziani, della spartita preda, isole e luoghi della Grecia marittimi. Porzione opportunissima e giudiciosa, se si consideri ch’eglino, ammaestrati da lunga esperienza dei traffichi d’ Oriente, sapevano ( meglio che ogni altra nazione ) provvedere a’ propri interessi. Così nuove vie di commercio furono aperte; il quale, cresciuto a principio per la fertilità della comperata Candia ; poi stabilmente rinvigorito dalle convenzioni seguile col risorto imperio de’ Greci e col Soldano d’Egitto, si mantenne tutto il secolo tredicesimo : e nel decimo-quarto, mirabilmente ampliato, prosperò. Dond’ è manifesto che Greci, benché non troppo solleciti a que’ tempi di trasportare da Oriente in Occidente le loro mercatan-zie (i), approdassero di quando in quando a Venezia, sia per cagione di negoziare, sia (i) Micliaud, Histoir. des Croisades, 1. XXII, c. 17.