\ enezia, che, per lungo andare di secoli, immota, quantunque non ¡strania, rimase a tutti i rivolgimenti e le agitazioni che si spesso mutaron la faccia d’Italia, nè mai aperse l’inviolalo seno allo straniero, serbò lungamente intalli i primitivi coslumi, ch’ella avea tolti, ne’suoi frequenti commerci, all’Oriente, o derivavano dalle patrie sue leggi, facendone come un popolo a parte. Ma Venezia, Iroppo divola al passato, clic aveva creato la sua grandezza, e Iroppo a quel culto fedele, non seppe accorlamenle piegare all’urto delle nuove idee, a quella fatale potenza clic aveva di subito riscosso e illuminato i popoli ; volle resistere, e fu travolta. Ora l’antica sua costituzione è sparila : un abisso immenso separa l’un tempo dall’altro, e della prima Venezia or poco più riman che le pietre, e queste pur si sformarono in parte. Pochi anni ancora, e non vivrà più persona ch’abbia assistito alle sue storiche pompe; i suoi costumi, sì originali, sì splendidi, a poco a poco smarrirono, ed ella più non rassembra a sè stessa. In lei, al par d’ogni altro paese, le mode straniere ora esercitano il loro impero tiranno, e, secondo vuole la frivola imitazione, quando la società è inglese, quando francese ; non ha più società veneziana, e nella scolorata uniformità delle fogge e delle maniere ogn’ impronta nazionale svanisce.