<-» 581 ->c=- furori, quasi scoile avanzale, clic impediscono e fan secura la porla di questa antica donna delle acque. Una di quelle è appunto il Lido. L’industre mano dell’uomo fecondò lo slcril terreno, e qui sul labbro dell' Adriatico fioriscono orti e bruoli e vigne : la natura campestre fa guerra e usurpa il luogo alla marina. Per queste vigne e questi bruoli si spargono le liete brigate, e v’arrivano in tanto e sì spesso numero, che scarso all’arrivo è l’interno canale, per cui ivi si approda. In questo canale non si va più per barca, ma co’suoi piedi, all’asciutto, per un fitto suolo di legni, che nascondono l’acqua alla vista, e d’onde non si varca se non travasandosi d’uno in altro bordo, con pericolo ben più di fiaccarsi le gambe od il collo, che non d’ affogare. Ed ohimè ! quanti pialli e quante anguistare, che securi avevan superali i pericoli lutti del lungo tragitto e dell’ imperversar della gioia delle donne e dei putti nella barca, diedero miseramente a traverso in questo strano cammino e caddero col portatore, prima clic potessero consolare il dente o le labbra della compagnia, che invano alla sponda si rammarica, c rimbrotta per giunta il cadulo! Ma chi giunse salvo e senz’ accidente alla riva non ha maggior pensiero che trovare il luogo alla mensa ; la qual cosa non accade così di leggieri, sì pieno è ogni sito ed il campo occupato. Il verde smalto del prato sparisce sotto il candido ammanto delle tovaglie; benché è da farsi al popolo questa giustizia, che non tulli offendono a questo modo la bella natura, e si contentano del semplice tappeto d’erbe e di fiori, ch’ella inlesse per tutti. Persone, che possono a loro grand’ agio sedere entro spaziosi ed eleganti tinelli, qui si contentano, e chiamansi fortunali d’un vii cantuccio all'ombra sull’erba ; altri non credono che ne scapili la dignità delle lettere, delle arti o della ducale prosapia a farsi veder dalla gente con in mano la cazzeruola e il fiasco del vino, a cercar silo ed affrettare gli apparecchi del pranzo. E mentre da questa parte si apparecchia e si mangia, dall’ altra si sparecchia, e si muta in sala da festino la mensa, e saltano i piedi dove prima girarono i pialli. E a vedere che salti, che ardore di capriole e scambietti ! Qui troppo non si