4 1 5 «35- fine la terza, oltre la continuazione della calligrafia, dell’ aritmetica teoretica e pratica e della grammatica, si estende all’ insegnamento della sintassi e della ortografia, nel comporre, e a lavori più fini di cuciture d’ogni maniera e di ricamo. In ogni classe ha luogo settimanalmente la istruzione religiosa progressiva, come pei maschi, a cura di un ecclesiastico, che simultaneamente esercita le funzioni di direttore e di catechista. L’insegnamento è affidato a «piatirò maestre, le quali presentemente hanno otto assistenti gratuite, contandosi in quest’ anno 554 scolare. Oltre queste scuole maggiori, per le quali lo Stato sostiene annualmente il notabile dispendio di lire 21,690, esistono in Venezia 19 scuole elementari minori di prima e seconda classe, mantenute esclusivamente dalla civica amministrazione, cioè, nove per i maschi e dieci per le fanciulle, e destinate alla primordiale necessaria istruzione di fanciulli e fanciulle dell’ inferior condizione, insegnandosi nelle medesime, oltre i principii della religione cattolica, il leggere, lo scrivere, 1’ aritmetica col confronto delle misure, dei pesi e delle monete in corso, e i primi precetti per esprimere ordinatamente in iscritto le proprie idee. Fra le scuole dei maschi, cinque sono con due maestri e uno o due assistenti, le altre quattro con un solo maestro e un solo assistente. E nelle femminili, tranne quella di San Pietro, ossia di Castello, eli’ è fornita di due maestre e due assistenti, ha ciascuna una sola maestra ed un’assistente. La spesa complessiva di tali scuole minori, maschili e femminili a carico del comune, ammontò, nel 1846, a lire 55,661: 67, e il numero complessivo degli scolari maschi, nel medesimo anno, a 1948, e delle fanciulle a 1591. Trovansi oltracciò sparse perla città 86 scuole elementari private per maschi e 47 femminili, con circa 900 scolari nelle prime, e 550 nelle seconde. La direzione e sopravveglianza di tutte le scuole elementari, appartiene all’ispettore generale, che per esse risiede in Venezia, essendo però di attribuzione dell’I. R. Governo la superiore ispezione, come spetta ai vescovi ogn’ingerenza in ciò che risguarda aH’istru-zione religiosa. E indipendentemente dall'ispettore provinciale, che