290 «3>- e Paolo, celebre opera dei Lombardi, lo spazioso atrio che s’ incontra entrando da questo lato, le scale maggiori, la sala più ampia ( Scuola di San Marco), il monumento che internamente ed esternamente riveste una parete della chiesa dell" ospedale, chiamano ad esso ogni culto forestiero anco non dedito agli studi di medicina. Lo stabilimento per ordinario contiene circa 900 infermi, e potrebbe, in caso di urgente necessità, mettendo a profitto 1’ atrio e i corridoi, raccoglierne 1400. Sono tre le sezioni mediche, una maschile, una femminile, una mista, due le chirurgiche, una finalmente per le dementi. Ad ogni sezione o divisione viene destinato un medico o chirurgo primario, e due medici-chirurghi secondari. Le chirurgiche hanno inoltre due chirurghi praticanti. Questi sedici, tra secondari e praticanti,dormono nello stabilimento, prestano servizio due anni, e vengono ritenuti un secondo biennio se ne sono meritevoli. Oltre 1’ alloggio, gli otto più anziani ricevono un assegno mensile. Così i giovani che escono dalle Università trovano appoggio in questo grande ospedale, c mentre si adoperano alle bisogna di esso, ricevono dall’ esempio de’ primari proficui ammaestramenti. Fu savia disposizione dell’ I. R. Governo (1), che nelle condotte abbiano preferenza i medici e chirurghi che servirono negli ospedali ; perchè in questi correggonsi gli errori che i sistemi delle scuole impressero nella mente, e l’arroganza del giudizio viene temperala da inattesi avvenimenti e dal severo linguaggio degli estispizi. I quali si praticano con la libertà, 1’ estensione, T accuratezza che i lumi della scienza richieggono. Quasi non v’ ha persona morta nell’ ospedale, di cui non si esaminino le viscere, e non si riconosca se gli alleramenti di queste comprovano le supposizioni fatte duranti le malattie. Ad agevolare tanto numero di sezioni influisce la camera anatomica, che offre agli studiosi egregia opportunità. Trovasi a pian terreno, in un angolo dello stabilimento, con porta di uscita in un vicolo che mette alle Fondamente nuove, donde si conducono i (i) Circolare governativa, 17 aprile 1834, num. 12821.