arricchita d’inestimabil tesoro, sia perla copia e rarità de’codici greci manoscritti che Bessarione aveva, e prima e dopo della rovina dell'impero d’Oriente, ricuperati cosi in Grecia, come in qualche parte d' Italia ; sia per alcune opere non mai da prima rinvenute, come il poema del tebano Coluto e i versi di Quinto Calabro; e sia finalmente per la nitidezza e correzione, con cui moltissimi furono fatti ricopiare dal medesimo Bessarione; a ciò impiegando amanuensi dotti e diligentissimi, quali, tra gli altri, furono Michele Apostoli, Giovanni Argiropulo, e singolarmente Giovanni Roso. Non v'ha quasi scienza sacra, o profana che nella nicena biblioteca non vanti opere di ottimi autori, o di curioso argomento : e queste in bellissimi e per la massima parte compiuti esemplari. Ma ciò che più merita d’ essere considerato si è, che in fatto di testi biblici e di commenti scritturali, di controversie teologiche e di storia ecclesiastica, di giurisprudenza, di filosofia, di medicina, di matematiche, di poesia, di grammatica e di storia v’ hanno ancora parecchie cose e frammenti inediti tuttavia, dopo il molto che s’ è pubblicato dal secolo XVI insino a' di nostri. E ciò quanto a’codici greci. Per quello poi che spetta a’latini, poco di veramente prezioso, paragonati coi primi, donò Bessarione; ma non si poco, che pur fra quelli non se ne possano annoverare alcuni d'inediti ; a non dire dei codici autografi del cardinale pregevolissimi, e di quelli eziandio che contengono suoi lavori non più dati alla luce, e già in buona parte pienamente descritti nell’ Indice a stampa. Onde per suppellettile tanto copiosa di manoscritti (molli de’quali condotti nel secolo X), e più stimabile ne'secoli precedenti, in quanto le lettere mancavano allora di molte opere che furono posteriormente rese pubbliche sulla fede di essi codici, Venezia era chiamata il santuario delle ottime discipline; e uomini illustri facevano a gara di procacciarsi l'indice di quei libri. I quali, come prima vennero in potere de' Veneziani, e pro-misesi al donatore l’instituzione d’ una pubblica biblioteca, furono tenuti in gelosa custodia, finché con ¡splendido decreto del senato voi.. ii. 85