-=3» 424 -^> mico, è divisa in due sezioni principali, con dieci professori e due aggiunti; la prima di pittura, scultura, elementi di figura, anatomia, plastica, paesaggio, incisione in rame ed estetica ; la seconda di architettura civile, ornato e prospettiva. Per ambedue le sezioni il numero complessivo degli alunni, nell’anno corrente, fu di 390, compresi 140 tra ingegneri e architetti, i quali, dopo aver compiuto il corso della università, frequentano le scuole accademiche di estetica, architettura, prospettiva ed ornato. Gli altri 250 sono esclusivamente dedicali allo studio delle diverse arti del disegno, e tra essi da 40 alla scultura, 70 agli elementi di figura, 90 all’ ornato e altrettanti al paesaggio e 12 alla pittura. Vi hanno premi di prima e di seconda classe. Quei di prima, al cui concorso, giusta i programmi che si pubblicano dopo essere stati approvati dal governo, e la distribuzione alternata un anno a Venezia e un anno a Milano, sono otto in medaglie d’ oro di vario CJ valore da venti a cento zecchini ; e quei di seconda, che si distribuiscono annualmente agli alunni di più felice riuscita, sono trenta, cioè dieci del valore di 12 fiorini pei lavori d’ invenzione, e venti da fiorini 9 pei lavori d’imitazione. Oltre i suddetti prendi vengono accordate dalla sovrana munificenza, pel perfezionamento degli allievi più distinti nello studio di pittura, scultura e architettura in Roma, tre pensioni per tre anni, ciascuna di fiorini 800 all’ anno, col rimborso delle spese di viaggio per 1’ andata e pel ritorno, essendone però riservata la scelta a S. M. dietro le proposizioni del consiglio accademico e i risultali dei relativi concorsi, esperimenti, esami e giudizii. Mercè le grandiose e continuate ampliazioni del fabbricato e le sèmpre crescenti decorazioni ed aggiunte di capo-lavori in ogni genere di belle arti, segnatamente però di dipinti, questo stabilimento, che costa annualmente al r. erario la somma di lire 54 mila in onorari e di lire 16 mila in dotazioni, senza comprendervi le opere straordinarie, le quali solamente nell’ anno decorso importarono più di lire 25 mila, oltre 1’ oggetto della istruzione, forma uno de’ più splendidi ed insigni ornamenti di sì illustre città.