<3» 275 *3> riempierli limpida come quella dell’ Adriatico, ed impedisce in tal guisa l’accumulamento di materie capaci di generare nocevoli emanazioni. Le quali potrebbero per avventura sorgere dai più stretti canali, detti con lingua vernacola rii, dove assai lento è il corso dell’ acqua, se non ostassero gli scuotimenti che in essa produce il continuo passaggio delle barchette, e la diligenza di escavarli frequentemente e di porli in comunicazione mediante sotterranei condotti coi canali più spaziosi e più agitati da rapido movimento. Fatto sta che a Venezia non è speciale dominio di alcuna costante malattia. Seguono meno apoplessie che in altre grandi città, come, per esempio, Milano (1). I vizi precordiali, segnati con questo nome nel prospetto municipale, o con quelli di sincope, litiasi, aneurisma, angina pectorìs, tolsero di vita soli 518 individui nel decennio, circa 52 in un anno. Veggonsi poi annualmente 34 estinti di morte repentina, e rispetto alla popolazione di Genova corrispondono presso a poco al numero medio di essi (2) in questa città (28) tratto dal corso di sette anni. Ignorasi però con quali avvertenze, intorno la durata del male, le morti improvvise ne’ due luoghi si numerassero (3), e perde quindi il confronto ogni validità. Accaddero nell’ultimo decennio a Venezia 177 morti per sommersione, circa il doppio di tutte le violenti accidentali che seguono d’ordinario in Genova (4). Necessariamente più che altrove è comune (1) Per convincersene, liasla esaminare dalla pag. 189 alla iq3 la Statistica del dott. Ferrario delle morti improvvise, ecc. di Milano, e confrontare le apoplessie e la popolazione di questa col medio numero delle apoplessie di Venezia (177) e con la sua popolazione. (2) Descrizione di Genova cit., t. II, p. 513. La popolazione di Venezia si calcola 126811 e quella di Genova io34'4> come si vedrà più innanzi. (3) 11 R. chirurgo provinciale somministrò gentilmente un prospetto delle 1043 sezioni legali eseguite in Venezia nel decennio 1837-46. In 400 persone si trovarono lesioni de’ vasi, in 197 de’centri nervosi, in miste. Le morti improvvise in questo prospetto ascendono a 538 invece di 345, numero dato dal Municipio. Tale differenza procederà dal non avere quest’ultimo uffizio compresi, tra le morti improvvise, i mancati in una o poche ore da apoplessia, vizio organico, sincope, ecc., nelle cui categorie saranno di cerio stati raccolti. (4) Descr. cit., 1. cit. Furono 59 in 7 anni ; quindi la media di ogni anno è 8, la metà circa del numero medio di Venezia, eh’ è 18.