574 «*=> Se non che, nella guisa medesima che, nella povera ed oscura contrada di Santa Marta, sorge ancora dall’ alto della sua colonna P antica insegna della repubblica, rispettata o dimentica, in quel-P estremo confine, da’civili furori del 97, d’infausta memoria ; in quella guisa qualche traccia degli antichi coslumi si può ancor riscontrare nel popolo, più lento ad abbracciare le novità e a rinnegar la sua fede. La luce, come le tempeste, muove dall’ alto, e ultime ad irradiarsi son le regioni più basse; se cosi è che il mondo novello, la civiltà nuova possa compararsi alla luce. Laonde la repubblica si continua ancora in alcuna delle sue feste; elle non hanno più oggetto, non esprimon più nulla, della pompa loro non resta se non una languida immagine; pure il popolo non è meno al lieto rito fedele, e se mutarono i tempi, ei volle serbarne almen le sembianze. (’.osi il doge e il suo bucintoro cessarono il loro uffizio ; fra le memorie presso che favolose or si conta P acquisto di Padova, che ogni anno si celebrava in Santa Marina ; che più ? la chiesa stessa a quella santa dedicata disparve e fece luogo alle case; pure a’17 di luglio provatevi a passare per quella contrada! La festa, clic noi diciamo la sagra, si mantiene ancora in lutto il suo fiore, come a’più bei tempi del doge Gritti, nè ci si vuota un minor numero di bicchieri. Una sola tradizion non si perde, P innocente Ira-dizion della botte. Un’ altra volta la sagra varca il canale, e la terza domenica di luglio pianta le sue tende, anzi i suoi mille deschetti d’ogni cosa che si mangia o si bee, alla Giudecca. Quivi si festeggia, con l’attualità dell’ allegrezza d’un giorno, un evento felice, che novera quasi tre secoli, la liberazione della peste del 1576, per cui la religiosa repubblica innalzava appunto per voto il tempio, nella sua semplicità sublime, del Redentore, c ne tramandava con sacre ed annue ceremonie a’posteri la memoria. Un po’nell’aspetto delle cose e del-P accompagnamento mutato, il pio costume ancor si conserva. Il tempio con modesto apparato, qual lo consente l’austera povertà dei buoni padri, che Phanno in custodia e l’ufliziano, s’orna tutto quanto di fiori, che in mille e mille lucidi lesti, innocente loro ambizione,