481 o- perire ri inedia. A quelli per cui non è possibile approfittarne per varie circostanze, ma non si trovano in quelle di essere accolti nella casa di ricovero, si largiscono i sussidi che oggi si chiamano soccorsi a domicìlio. Di questi avvene quattro specie in Venezia : i sussidi in danaro, i sussidi in effetti, come pagliaricci, lenzuola o provvisioni pel verno, poi il soccorso gratuito del medico, e finalmente i sussidi in medicine agli ammalati che sono sotto la cura del medico condotto dalla commissione generale di pubblica beneficenza. I soccorsi a domicilio vengono largiti, per quanto prescrivono i regolamenti, soltanto all’ individuo che sia mancante dell’ indispensabile alimento giornaliero, ed incapace nello stesso tempo a ritrailo, impiegando la propria fatica ed intervenendo alla casa d’industria, o dai di lui parenti, e quindi obbligato di necessità a ricorrere alla pubblica questua per non perire d’inedia. Queste circostanze devono essere verificate col mezzo di visite domiciliari, fatte da’membri delle fraterne che provvedono dalla distribuzione di questa specie di soccorsi. Le fraterne sono una lodevole istituzione veneta che risale ad un tempo abbastanza remoto, e che il magistrato di sanità regolò definitivamente colla sua determinazione dell’ 8 maggio 1787. Queste fraterne sono eguali in numero alle trenta parrocchie, e si compongono di ognuno fra’ parrocchiani che voglia contribuire annualmente una piccolissima somma (austr. lir.2.30) allo scopo di soccorrere i poveri del proprio circondario parrocchiale. I confratelli debbono raccogliersi periodicamente, come prescrivono i regolamenti, ed eleggere i loro preposti, che sono tre promotori, un cassiere, due revisori, e vari visitatori in numero, per quanto sia estesa la parrocchia, non superiore a quattro. I promotori provvedono direttamente ai bisogni della fraterna, tengono il catalogo dei poveri da soccorrersi in caso di necessità, lo rettificano, stanno in immediata relazione colla commissione generale di pubblica beneficenza da cui dipendono, sopravvedono i medici e chirurghi condotti dalla pia casa. Una fra le principali incombenze de’ promotori si è quella dell’ iscrizione del povero ne’ cataloghi e della concessione del soccorso reclamato, nel caso di bisogno, sopra proposta del visitadore. Questo dovrebbe fare, almeno settimanalmente, una visita per la parrocchia, onde riconoscere in generale i bisogni de’ poveri, e singolarmente degli infermi e degli impossenti, ed i disordini che derivassero dal dissipamento e dall’ alienazione dei letti, lenzuoli ed altre cose largite, specialmente nel verno. I visitatori invigilano se i medici ed i chirurghi eseguiscano giornalmente ed in tempo sollecito le visite agli ammalati, propongono a’ promotori le misure pe' soccorsi straordinari, ed informano questi, insieme al medico ed al chirurgo della fraterna, intorno a’ nuovi poveri che venissero VOL. il. 61