Lia situazione di Venezia doveva necessariamente condurre questa regione ad una grande prosperità economica, specialmente quando le altre nazioni d’Europa non sapevano prevalersi delle condizioni favorevoli di clima e di territorio loro largheggiate dalla natura, ed invece quivi albergava un popolo attivissimo ed intelligentissimo. Le venete lagune, colle foci dei fiumi che in esse sboccano, colla sicurezza del sito, poste tra regioni che sempre ebbero reciproci bisogni, non dovettero mai essere state compiutamente deserte, nè mai perderanno ogni parte di quella prosperità cui sono preordinate. Sviluppatosi il commercio, presto o tardi dovevano stendere maggior ala anche le industrie, perchè le une 1’ altro suppongono, e si fomentano a vicenda. Infatti così fu, e la storia dell’ industria e del commercio di Venezia, dimostra come questa naturai legge, verificate le circostanze favorevoli, abbia prodotto gli effetti che ne derivano. Sono conosciute le vicende subite dalle notevoli industrie e dai vasti commerci che fino da remoti tempi allietarono Venezia, e per quali eventi minoratosi il campo di smercio, anche quelle fonti favorevolissime di prosperità venissero sempre più indebolendosi. Sul cadere della repubblica però le rinnovate pratiche commerciali colle coste dell’ Africa, e nel mar Nero, avevan fatto prosperare il traffico, sebbene non potesse paragonarsi a quello estesissimo de’tempi più degni di ricordanza. Sopravvenne il 4797, ed il governo aristocratico distrutto, gli successe per tempo breve quello democratico, e poscia la prima dominazione dell’ Austria. In questa ultima epoca, è degna di nota la prosperità mercantile di Venezia, perchè la bandiera austriaca, essendo neutrale, i navigatori veneti poterono approfittare di un esteso commercio di trasporto che in que’tempi procacciava