o 457 del cretese Marco Musuro e del Cardinal Pietro Bembo, che ne riebbe qualcuno, stato già in mano altrui per trent’ anni. Con tutte però queste opportune misure, pare non essersi pollilo negare a Leon X il prestito di testi greci a penna ; de' quali alcun esemplare conservasi nella Vaticana, trailo da quelli di Bessa-rione. Argomento non dubbio del valore dei codici greci Mar-ciani e della stima che allora se ne facea. Della quale abbiamo testimonianze chiarissime per tutto il secolo XVI, tanto favorevole ed operoso a incremento e onore de’ buoni studii, e sì ricco d' uomini in ogni maniera di lettere (massimamente nelle greche) valentissimi; per le cure de’quali uscirono continuamente in luce libri di materia sacra, di storia, di giurisprudenza e generalmente di filologia, quasi tutti o trascritti dai codici di S. Marco, o sopra quelli collazionati, die se nel secolo diciassettesimo, prevalulo il vero scientifico e ( come avviene ed è pure oggidì per gli esempii confermato ) vollosi a corruzione il bello letterario, fu posta la biblioteca a scarso e poco saldo profitto, pare se ne facesse più conio nel secolo appresso, quando, pressoché abbandonato il delirare, pigliavano alcuni studii aspetto migliore. Tale fu lo stato e l’uso della libreria di S. Marco fino al 1774 ; in cui uscì da’ torchi di Antonio Zatta in Venezia P erudita Dissertazione storica intorno ad essa dell’ab. Jacopo Morelli (che poi ne fu benemerito ed illustre custode); la quale dissertazione tenemmo fedelmente sott’ occhio nello estendere le presenti notizie. Ma da quel tempo insino a’ dì nostri altri doni ed accrescimenti furono fatti alla Marciana, meritevoli di essere ricordali. E in vero, soppresso il monastero de’ canonici Regolari di S. Giovanni di Verdara presso a Padova, furono per decreto del senato ( 1783 ) consegnali i codici manoscritti e alcune fra le migliori edizioni del secolo XV, olire a lutti gli oggetti di numismatica e di antiquaria, già lasciati a quel monastero dal dotto uomo Marco Mantova Benavides, padovano, fiorito circa la metà del XV secolo. Cento manoscritti circa son pervenuti dal 1785 al 1789 alla