lí|6 o£>- Anche il mare, benché ricco in questa classe di olire trecento specie, ce ne fornisce pochissime di commestibili, quando molte lo potrebbero essere. Recansi solo nei nostri mercati i comunissimi garusoli (Murex trunculus e Murex brandaris, L.), distinti dai pescatori chioggiotti col nome di buio maschio e buio femena. Prestano essi cibo volgare, ma sono specie porporifere le più celebrate, soggetto d’indagine fra noi al Cappello, all’Olivi, e più recentemente al dott. Bizio, che ebbe a renderle più interessanti, scoprendo in esse anche il rame. Il professor Zantedeschi valutò 1’ azione della luce diretta del sole sul loro umor porporigeno nel vuoto pneumatico. Altra specie recata dal mare, ma meno frequentemente, è la zamarugola (Chenopus pes-pelecani, Phil., ), cibo ancor esso alla poveraglia molto gradilo. Ma non soltanto come cibo hanno le chiocciole e le conchiglie un valor commerciale ; chè ricercansi per servir alla scienza, come ogni altro marino prodotto, ovvero per combinare con esse svariati industriosi ornamenti ed utensili, al cui smercio sembra ora, più che in altri tempi, prestarsi la moda. Quindi non solo raccoglie il pescatore quanto più crede servire all’ uopo, ma v’ ha chi percorre la spiaggia, specialmente dopo sommossa di mare, e vi raduna spoglie marine d’ ogni maniera, talvolta importantissime ed altrimenti non reperibili. CLASSE DE’ CEFALOPODI. La Seppia comune ( Sepia officinalis, L. ), detta volgarmente sepa, è il solo Cefalopodo che frequenti abbondante le nostre lagune e riesca oggetto di ubertosissima pesca. Entrano le seppie nei nostri canali al cominciare di primavera, affine di attendere a’ loro amori ne’ pacifici fondi dell’ estuario, e fra la zostera e le alghe gettano in giugno le loro uova, le quali, per essere riunite in grappolo ad acini neri, diconsi da’ pescatori ua de mar. Maturansi queste in pochi giorni, e sbocciate, rimangonsi gregarie per breve tempo le piccole seppie (sepoline), finché, giunte a grandezza sufficiente,