«St» 4 o b *3>- 5 di maggio 1515 fu stabilito di edificare sulla piazzetta di S. Marco, rimpetto al ducale palazzo, un luogo ad essi conveniente e di porvi un bibliotecario che ne avesse la cura. Ma la libreria non fu tratta al suo compimento che nell’anno 1553, per opera di Jacopo Sansovino, scelto allora a pubblico architetto in Venezia. Il quale chiaramente mostrò che di codesto edilizio nulla era stalo fallo, per sentimento di Andrea Palladio, nè di più ricco, nè di più ornalo dagli antichi sino a que’tempi. E perchè nell’ interno nienle vi mancasse di ciò che costituisce la grandiosa maestà d’una biblioteca, si volle adornarlo con immagini di antichi filosofi e con pitture simboliche delle scienze, servendosi dei pennelli di Tiziano, Tintorello, Paolo Veronese cd altri eccellenti maestri. E cosi mirabilmente ridotto, sopra la porta magnifica della sala, che all’intorno in apposito ordine di scaffali conteneva i lodati codici, leggevasi — Bessarionis cardinalis ex legato Senatus jussu procu-ratorum divi Marci cura Pliilippi Trono, Antonii Capello, Andreae Leono, Victoris Grimano, Joannis a Lege, Joannis a Lege equ. Bi-bliotheca instructa et erecta M. Antonio Trivisano Principe. Ab urbe condita MCXXXIII. Da quel tempo mai non mancò il senato di opportunamente provvedere al maggior decoro del nobile istituto, e a tutto che potesse contribuire al più libero uso de’suoi tesori. Ma negli anni appresso non pochi legati lo accrebbero di libri manoscritti, o di stampati assai preziosi ; poiché era egli ben naturale che in una città, dove le lellere avevano in tempi disastrosi trovato rifugio e proteggimento, dovesse 1' erezione di una pubblica biblioteca promuovere in alcuni illustri e potenti patrizii il desiderio di agevolare ai loro concittadini e agli stranieri l’esercizio degli ottimi studii. Lasciò pertanto buon numero di libri Melchiorre Guilan-dino ( 1589 ), pubblico semplicista in Padova, già dai Veneziani beneficato ; e più, mille scudi al facimento delle scansie da ripor-veli. Nuova ricchezza fu aggiunta nel 1595 per legalo del gentiluomo Jacopo Coniarmi da San Samuele, splendido favoreggiatore delle scienze e delle arti; il quale lasciò alla repubblica non