«sì* 423 •> distribuzione dei premi. Avvennero però nolabili cambiamenti e miglioramenti nel piano e nell’ ordine interno dello stabilimento, allorché, divenuta Venezia parte del regno d’ Italia, si volle organizzarla ad imitazione di quelli di Milano e di Bologna (legge 1. settembre 1803 e dee. 12 febbrajo 1807 ), trasferendone la residenza dal palazzo del Fontico, ora del magistrato di Sanità marittima, nel vasto e nobile edifizio della soppressa confraternita di Santa Maria della Carità, e componendo il corpo accademico, oltreché di un presidente e di un segretario, dei professori di architettura, di pittura, di scultura, di prospettiva, di ornalo, degli elementi di figura e d’ incisione, ed inoltre di altri soci parte votanti, parte onorari senza voto. Al pari di quella di Bologna, non vi aveano che premi della seconda classe pei più abili e diligenti alunni nel corso dell’ anno, perchè gli altri di prima classe si conferivano soltanto nell’ Accademia di Milano. Cosi progrediva anche dopo che queste provincie erano ritornate sotto il felicissimo dominio dell’ imperatore e re Francesco I, il quale però, colla veneralissima sua risoluzione 3 dicembre 1833, si è compiaciuto di dare una più magnifica e provvida organizzazione alla nostr’ Accademia, che, come scuola di belle arti, e come società di artisti e d’ intelligenti, dev’essere considerata e protetta collo scopo di promuovere e perfezionare le arti medesime e tutte quelle che hanno con esse relazione, riunendo in sé tutti i rami principali delle arti del disegno, e costituendo l’autorità competente in materia di belle arti, anche per essere consultata dal governo in tutto ciò che riguarda alla erezione e conservazione dei pubblici edifizii e monumenti, delle opere di pittura e scultura, e d’ogni altro oggetto attenente alle belle arti. Per gli attuali statuti, l’Accademia è costituita da un presidente, da un segretario perpetuo, da sei consiglieri straordinari, da ventidue consiglieri ordinari, fra i quali i professori e il conservatore delle gallerie accademiche, e da un numero non determinalo di soci d’ arte e di onore. La istruzione, la cui direzione è affidala al consiglio accade-