98 **=- dan il nome di Adrio o Ladrio, ma prossimo all’ antico Olivolo, a quel vetusto castello Pago, nominato da Livio quando parla della venuta a questi lidi adriatici del condottiere Trojano. E appunto condottiero o scorta significa l’orientale parola Hannoter, da cui il citato Gallicciolli vuole presumibilmente derivato il nome del supposto Antenore. Quale e dove fosse questo interessante castello, che appunto con greco sapore venne anco chiamalo Pagos Oligos, piccolo castello, non vi è cronaca che ne porga un indizio. Noi però, tratti dal-1’amore delle patrie cose, abbiamo tentato di farne ricerca. A ciò fummo vieppiù incoraggiati dalla ricordanza di notabili avanzi di antico edifizio sorgenti in mezzo ad ortaglia di una casa spettante al veneto reggimento dell’ arsenale presso la chiesa di San Biagio, verso la imboccatura del rivo denominato della Tana; ed alle prime sospettavamo appunto che quello essere potesse. Più ancora alle indagini ci stimolavano gli speciosi racconti che su que’ medesimi avanzi il volgo andava ripetendo. Ivi scorgevansi grossissime ed alte muraglie con marmorei contrafforti, e negli ultimi secoli decorate con pinne o merlature come state fossero base a vetusto torrione. Erano que’ ruderi riguardati con particolare reverenza, e la pubblica autorità che la loro custodia commessa aveva alle gelose cure del supremo consiglio de’ dieci, contribuiva innocentemente a far tenere esatte le popolari tradizioni. Queste poi negli ultimi anni crebbero in vigore; quando cioè nel 1798, fatte scomparire quelle rovine, vi si è sostituita una iscrizione curiosa che le ricorda siccome avanzi del vetustissimo Faro, di cui più sopra abbiam fatto cenno (1). Ora però l’equivoco è tolto, l’inesattezza delle popolari tradizioni è riconosciuta, ed è dimostrata la erroneità di quella nuova iscrizione, essendosi per noi chiaramente scoperto (i) VETVSTAE • PHARI • RVDERA QVAE • HIC ■ ADHVC • SVPERERANT ARLATA ANNO • MDCCXCVIII.