<*«• 469 *0 lavoratrici, un dieci per cento alle maestre che sopravvegliano alla loro esecuzione, e la parte restante a vantaggio dello stabilimento. Si occupano inoltre e per turno de’ vari servigi che esso domanda, e lavorano i propri vestiari, tenendo linde le biancherie per sè e per gli orfani de’ Gesuati. All’ età di anni 48, ed anche prima, devono uscire dallo stabilimento, ogni qualvolta se ne presenti 1' opportunità ; compiuti ventiquattro anni, a loro assolutamente si vieta di più trattenervisi, ammettendosi alcune eccezioni soltanto per quelle che potessero essere utilmente impiegate nell’istituto. Per le incapaci al lavoro a cagione di abituale imperfezione, deve cercarsi il collocamento nella casa di ricovero. Quando le orfane escono dallo stabilimento per contrarre matrimonio, o avendo compiuto 1’ anno ventiquattresimo, sono donate d’ un piccolo corredo e di 268 lire austriache. Ambidue gli orfanotrofi ebbero finora poche rendite proprie, ed alle spese si provvede co' sussidi della comune, che corrispose nel decennio, per adequato, somme superiori a cento mila lire per anno. La bellezza congiunta alla povertà corre gravi pericoli, ma trova un asilo nell’ istituto delle Zitelle. La casa delle Zitelle fu aperta il 10 febbraio 1559, per opera di Benedetto Palmio; e lo stesso fondatore, in un suo discorso premesso alle costituzioni e regole della casa, cosi ne narra l’origine prima. « Predicando io nella chiesa degl'incurabili nell’anno 1558, piacque a Dio Signore N. imprimere nell’ animo mio un ardentissimo desiderio di procurar che in questa illustrissima città di Venezia si fondasse la casa delle Zitelle, per liberar dal pericolo della dannazione eterna, certa sorta di vergini, che essendo di molta bellezza et agraciate, per la malitia di quelli che dovevano essere solleciti della salute loro, et di allevarle nel santo timor di Dio infelicemente si perdevano, et erano troppo miseramente precipitate nel profondo abisso di questa abbominevole vita, che è tanto contraria alla purità, et alla religione cristiana, nella quale per grazia di Dio viviamo. » Nel 1564, le vergini raccolte furono trasportate da San Marziale alla Giudecca, ove oggi è situato l’istituto, e per provvedere al loro miglior prosperamento, si fecero due congregrazioni, 1J una di uomini e 1J altra di donne, e colle discipline stabilite dal Palmio venne poi retta la pia casa. La congregazione degli uomini accudiva all’ amministrazione, quella delle donne all’ accettazione ed educazione delle zitelle, che riuscivano eccellenti nei lavori muliebri, e specialmente in quello dei pizzi detti di Venezia. Nel 1796 la pia casa possedeva, investito nella zecca, un capitale di più che dugentomila ducati, ed accoglieva sessanta individui. Nel 4807 vennero concentrate in questo conservatorio le orfane più giovani di vari altri istituti, sicché il numero delle ricoverate si fece molto maggiore; e nel 1842 toccò la cifra di 180, che fu dichiarato non potesse