o 271 o costituiscono somma di alto rilievo. Sono in gran parte bambini, e desta sorpresa che non siano di più, se si considerino la negligenza de’ genitori, specialmente tra miserabili, le poco sane abitazioni di questi, il malefico uso di oppiati, con cui soglionsi sopire i vagiti di quegl’ infelici che soffrono talora la fame o il peso di non acconci alimenti. Non è mollo frequente la tisi polmonare. Dal 1856 al 1845, il medio numero annuo de’ curati nel grande civico spedale di Venezia, che accoglie poveri infermi dell’ intera provincia, si calcola 6597. Appariscono come tisici circa 121. Avvertasi poi che tra questi probabilmente saranno molti ammalati di lenta bronchitide, facile a confondersi colla tisi da chi non usa assiduamente la percussione c lo stetoscopio. Pare pertanto presumibile che il numero 121 sia piuttosto al di sopra che inferiore del vero. Dal citalo quadro de’ morti in Venezia, risultano approssimativamente 182 ogni anno di tisi polmonare. Nella qual cifra entrano pure i forestieri che giungono in Venezia all’ ultimo stadio di questa infermità, allorché per tenersi in vita sarebbe d’ uopo mutare i consunti visceri, non le influenze del clima. Più che i tisici scarseggiano nell’ ospedale gli scorbutici. Furono in tutto il decennio 425, di cui 80 non appartenevano a Venezia. Manca qui lo scorbuto negli stessi luoghi che parrebbero più idonei a provocarlo, come sono le carceri, e quelle segnata-mente dove le investigazioni de’ giudicanti costringono a segregare coloro su cui cadono indizi di delitto. Vero è che la benefica voce de’medici giunse imperterrita fino ai troni, che i pietosi loro consigli temperarono la severità delle reclusioni, clic mostrate da essi le funeste conseguenze della privazione di luce, dell’ immondezza, delle stanze umide c mal ventilate, le prigioni cessarono di aprire un antecipato sepolcro agli uomini. E quelle di Venezia, destinate alla custodia degl’ imputati di colpe, magnifico edifìzio del da Ponte, moderatamente aperto al chiarore del giorno e all’ aria esterna, presentano agi e diligenze per gli ammalati, politezza e salubrità compatibili con le gelose indagini de’ tribunali. Pure, in quel triste