\ <5» 261 «*>■ MONTENEGRO. Questo territorio montuoso dava qualche reggimento d’ uomini ingaggiati, cui, ad esempio delle truppe dalmate, erano preposti abili uffiziali, lasciando a’ nazionali i posti inferiori. Questa truppa, composta, come dicemmo, d’uomini che volontariamente prendevano ingaggio, era turbolenta, facinorosa, e perciò la si teneva a difesa nelle fortezze, non mai nelle città, ove avrebbe potuto esercitare la innata sua disposizione al derubamento. Negli ultimi tempi della repubblica si tralasciò d’ assoldare i Montenegrini e di valersi del-l’opera loro. ALBANIA VENEZIANA. Dall’Albania veneziana, mediante ingaggio, traevasi alcun reggimento di Cimeriotli, gente più regolata e più disciplinata di quella di Montenegro sua confinante. Gli uffiziali erano mandati dalla repubblica, meno le basse cariche che andavano coperte da’nazionali. Come i Dalmati ed i Montenegrini, anco i Cimeriotli vestivano l’abito nazionale, e servivano colle proprie armi. Era ne’ canoni politici della repubblica affidare il supremo comando delle truppe terrestri e di sbarco sempre a generali stranieri non sudditi, a’ quali ponevansi a fianco due patrizi col nome di provveditori, con I incarico di consiglieri, ma che in effetto avevano per principale incumbenza tener d’ occhio il contegno del comandante, e riferire al senato ogni di lui mossa e disposizione. Fra questi capitani, di cui alcuni, ne’secoli di mezzo, riguardar si potevano siccome guerrieri di ventura, ebbersi uomini valorosi e distinti strategici per quanto importava a quella foggia di guerreggiare. Al contrario, il comando delle forze navali e le primarie cariche della marina erano esclusivamente coperte da soli veneti patrizi. Notare vogliamo a pregio della verità, e per far meritato encomio alla religione de’nostri padri, che, fino dall’anno \hlh, venne istituito in Venezia, e presso la chiesa di Sant’Antonio a Castello,