-=$* 475 «ialino scopo analogo si prefigge l’istituto fondato nel 4818 dal sacerdote Pietro Ciliota nel giorno di san Girolamo Miani, a vantaggio delle fanciulle povere e derelitte. Parte di esse vivono nell’ istituto, parte vi accorrono dal di fuori per approfittare dell’ istruzione che viene largita caritatevolmente, le une e le altre insieme ascendono a cento venti. Sono addestrate ne’ lavori femminili, cioè nel cucire, rattoppare, lavorare in bianco e nel ricamo. L'istituzione che prende nome dal beato Giovanni Marinoni accoglie povere fanciulle sempre illibate, specialmente ne’ casi in cui abbisogni un urgente provvedimento, convalescenti ed altre aneora, le quali tutte si chiamano discepole di Maria Vergine, dirette e curate dalle figlie della Provvidenza che si destinano volontariamente a questa pia opera. Queste al principio del 1847 ascendevano a sedici, e le figlie di Maria Vergine a circa quaranta, cui è necessario aggiungere alcune dozzinanti che ivi ricevono educazione, e vivono ritirate. Altri istituti minori diretti ad accogliere specialmente fanciulle sussistono in Venezia, tra cui accenneremo l’ospizio, il quale ha per iscopo di ajutare le varie congregazioni di Santa Dorotea sussistenti nelle parrocchie, dirette a sorvegliare, istruire e provvedere alle figlie del popolo nelle loro stésse case. Gli stabilimenti pubblici o privati finora discorsi cercano attivare le facoltà fisiche ed intellettuali dell’ individuo, perchè possa provvedere da sè a’ bisogni futuri ; il monte di pietà invece, sottraendo al pagamento d’interessi troppo elevati, e la cassa di risparmio agevolando la custodia delle piccole somme, procurano che i non agiati possano pur valersi, senza soverchi svantaggi, di quanto possedono. In Venezia, in un tempo che non si può determinare, ma prima della metà del secolo decimosesto, era concesso agli osti o bastioneri per la città, ed a spedizionieri per terra ferma, la facoltà di prestar danaro, ritirandone un pegno. Circa la metà del secolo accennato, chiedendo gli Ebrei di essere ammessi negli Stati del Veneto, fu ciò concesso con varie condizioni onerose, tra cui trovasi pur quella di dover istituire alcuni banchi pignoratizi. Nelle permissioni di permanenza, le quali dicevansi condotte, nel 1572 fu determinato che gli Ebrei per la istituzione de’ banchi dovessero dare il capitale di ducati 50,000, che poi si crebbe a 100,000, e per ultimo a 100,000. Potevano percepire il cinque per cento sulle sovvenzioni, e il senato, perchè si costituisse la somma di ducati 160,000, prescrisse nel 1721 che potessero percepire il 5 e y2 per cento, oltre un soldo per bullettàio, e 1’ aumento accumulato dovesse formare gradualmente la somma prescritta. Qui sembra che alcuni disordini si fossero introdotti, poiché il capitale dei banchi si trovò ridotto a 89,000 ducati. Nel 1751 si volle dal senato che tutte le