IDEA GEISERALE DELLA LAGUNA. La estrema parie, a maestro, del mare Adriatico, è terminata da una spiaggia, la quale, procedendo verso occidente, più e più s’incurva, divien bassa e sabbiosa, ed è interrotta dalle foci de’fiumi che bagnano le provincie venete, dall’ Isonzo al Po. A cotal curva riesce presso a poco tangente quel meridiano, il quale segna l’estremità occidentale del golfo; e verso quel contatto, il mare, più addentro internandosi nelle pianure, forma un bacino di bassi fondi variamente intersecato da canali e sparso d’¡solette. Questo bacino, che presenta una condizione intermedia fra la terra ed il mare, e direbbesi anzi un singolare congiungimento de’due elementi, costituisce la laguna di Venezia. La sua forma, oblunga ed irregolare, si approssima tuttavia a quella di una lunula, di cui l’arco convesso segna il confine con la terraferma, e l’arco concavo segna quello col mare. La corda che li sottende entrambi, corre a un dipresso la linea greco-lebecchio, ed è lunga circa 21 miglio; la freccia maggiore è di 12 miglia, la minore di 5; sicché la massima larghezza della lunula è circa {/ì della distanza fra i suoi punti estremi. Variano di assai le opinioni e le conghielture degli scrittori circa lo stato antico di questa laguna e de’ bassi fondi circonvicini. E nondimeno sicuro, che ne’ primi secoli dell’ era cristiana il mare Adriatico occupava tutta la linea da Ravenna ad Aquileja, e per