Codice in unciale di opere di S. Basilio
E NON CODICE BASILIANO DI UNA COLLEZIONE CANONICA.
(Noia a p. 127, g 1).
    Il	manoscritto Basi li ano « fortasse aut primus aut aetate senior» della Scuola cesariense, che secondo il Pitra, Iuris ecclesiastici Graecorum historia et mon., I, 657, sarebbe il « Vaticanus 420, saeculi circiter VII aut Vili, unciali maiestate venerandus, in quo diserte notatur vel eumdem receptum fuisse in Caesariensis xenodochii bibliothecam, vel a simillimo exemplari descriptum esse », dev’essere il Vaticano greco 428, scritto in lettere unciali, che contiene parecchie opere di S. Basilio. Esso infatti nel f. 211 r., dopo la 386 della Regulae breviores, presenta il seguente scolio, che trovasi, come diremo, anche nel Vatic. gr. 413, f. 308v., e nei Mosquensi 121 (dell’anno 1086), f. 177, e 119 (del sec. X), f. 227.
Zy_o(Xiov).
    ’Eyp*9'0 tq [¿ì^Xo; («ut/) add. Vg. 413) 7upò; tò TuaXxiotxtov x'ixlypxyw tò xofAidOsv ¿tuo Toij IIo'vtO'j x.u\ tó3v TOitiov é>ce£viov, év oi; ó ¡/.eyoc; Bxtì-Xsio; tov fiovripr) (3iov •<i<7)C7)Ocv. «vtocveyvoivOn («vt’ <xv. cod. 428) Sè x.xì Tupò? ttqv ¿7uò Koa^xpeta; ttÌv sópsOsiuav |v t<5 7UTo>ysio) tijj óre’ ocùtou oixoSo[/.v)-OévTt ètrii vuv /.aXoupév-/]; BairtXctxSo;. tocutx tx *£,' xecpàXxtx (ossia le regole 387-413) *xl tx k-nixvj.ix Ix. tyÌ; jàifìXou trii xkÒ Kx^apsi«? 7upo<re-Te0Y)(JXV (lUpO(TeT£9sl(yXV Vg. 413).
     La scrittura del codice, il tenore dello scolio ed anche il numero attribuito dal Pitra al ms., che è vicinissimo al giusto (fu stampato per errore un o invece di 8), non lasciano dubbio; nessun altro dei codici Vaticani di S. Basilio fra i numeri 405 e 435 del fondo antico corrisponde ai tre dati insieme.
     Però, come è da correggere la segnatura, così devesi correggere la data assegnata al codice dal Pitra e la interpretazione di quello che il Pitra medesimo volle dire. La scrittura, al massimo, può toccare il secolo IX; più probabilmente, per non dire certamente, è del X. Inoltre il ms. non è giuridico 0 canonico propriamente detto, ma di opere morali ed ascetiche di S. Basilio: vi mancano anzi le epistole canoniche di lui. Il Pitra nella sua pubblicazione di diritto canonico greco
Io	ricordò forse unicamente per quello scolio, che gli suggerì, 0 gli serviva a confermare la denominazione di « Cesariense » per lo scoliasta della collezione canonica contenuta nel codice Vallicelliano F, 10. Se invece di scrivere ambiguamente