90 La mezzaluna nelle monete antiche ramente in pieno campo del rovescio, più spesso ai lati della croce che decora normalmente il rovescio delle monete di quest’epoca (fig. 25). Molte volte, come è il caso per i conti di Tripoli, questi tipi non fanno che riprodurre lo stemma usato in patria dalla famiglia del cavaliere prima di partire per l’Oriente : la mezzaluna vi ha carattere essenzialmente decorativo. Due tipi interessanti ci sono offerti in quest’epoca da numerose monete anonime religiose di bronzo già attribuite agli imperatori latini di Costantinopoli, ma che ora si ritengono piuttosto battute da cavalieri cristiani in Siria ed in Palestina all’epoca della prima crociata. Esse presentano nel dritto la figura di Cristo e nel rovescio o la croce fiorita alla base e 'decorata in alto da ambedue i lati con una piccola mezzaluna (fig. 27), motivo questo che, come abbiamo già veduto, fu anche usato nell’impero bizantino. Non è però da ritenere che questi due tipi simboleggino la lotta della croce dei cavalieri latini contro la mezzaluna dei musulmani. essi hanno invece probabilmente un semplice carattere decorativo. Infatti troviamo contemporaneamente, come abbiamo visto, che la mezzaluna era largamente impiegata nelle monete e stemmi degli stessi cavalieri crociati, nè risulta che quest’emblema fosse caratteristico dei saraceni presso i quali a quell’epoca, come tendono a provare le monete, esso era impiegato solo saltuariamente ed in forma del tutto secondaria. Nell’ambiente musulmano abbiamo per pochi anni sulla fine del sec. XJ ed il principio del sec. XII due curiosi tipi tra le monete di alcuni principi turcomanni che regnavano sotto il nome di Atabeq in alcune città della Mesopotamia, come Mossul e Giezireh, ed erano vassalli dei Selgiucidi. Taluna delle loro monete presenta da un lato una figura seduta con le gambe incrociate, che tiene con le due mani una grande mezzaluna appoggiata sul petto, sotto la quale vi sono due piccole stelle (fig. 28); altre hanno invece, entro una grande mezzaluna, un busto d’uomo che tiene le mani alzate. Le monete degli Atabeq furono in qualche caso imitate anche dai mongoli in Persia nei sec. XIII e XIV. Abbiamo visto che alcuni crociati portarono seco in Oriente (curioso ritorno in quelle terre di un simbolo che là aveva avuto la sua prima e lontana origine) la mezzaluna nelle monete e negli stemmi. Lo stesso emblema troviamo pertanto in molte monete medioevali europee, specie in Francia ed in Germania. Così avviene nei sec. XI, XII e XIII in alcune monete dei re Filippo I e Luigi VI ; di Raul III, signore d’Issoudun nel Berry; di Guglielmo di Chauvigny, signore di Chateauroux ; dei conti di Vendòme; dei vescovi-conti di Valenza e Die; dell’Abbazia di S. Medardo di Soissons nell'isola di Francia; di Ugo conte delle Marche; di Raimondo visconte di Turenne. Lo stesso avviene, in questi secoli, nelle monete di Dinant, Duisburg. Re-magen, Worms, Metz,Saarburg, Strasburgo, Spira, Augsburg, Costanza, ed in quelle di altre città, abbazie e principi di queste regioni. La mezzaluna è spesso sola, talvolta accompagnata da una stella, e si trova nel rovescio delle monete in varie forme, o ai lati della croce, al sommo della rappresentazione di un edificio, assieme a lettere, anelli, ecc. Una menzione speciale va fatta di alcune monete dei conti di Champagne