258 I Nemagni-Paleologo Ducas-Angelo-Comneno magni (i), ed aveva assunto i cognomi materni degli Angelo-Comneno-Ducas, con preferenza per quello più famoso dei Ducas (2): tanto che lo storiografo Orbini lo indica per antonomasia « Duca » (3). Lo stesso Orbini, parlando di costui, dice che essendo pervenuto all’età di maneggiare il ferro, in tutte le imprese, alle quali si metteva, faceva grande riuscita, ed era buono ed amato, onde si riteneva che sarebbe diventato signore di Rascia; ma con inganno fu invitato a Castoria, ed accecato dal suocero Clapeno, e mandato in quelle parti di Valacchia, che rispondevano alla Morea e Negroponte, dove stava suo fratello Stefano (4). Infatti è sicuro che Giovanni governò dopo il padre in Tessaglia, e vuoisi in Zenta e Montenegro, ritirandosi nelle Meteore poco prima della morte di S. Attanasio (f 1383) (5): ma pare che le speranze di Giovanni siano state troncate dai Turchi anziché dal suocero Clapeno, essendo noto che dopo la vittoria della Maritza i turchi soggiogarono la Tessaglia fino ai confini di Acaia e di Atene (6) : ed il fatto che allora se ne ritrassero, per rioccuparla dopo circa venti anni, dimostra che intervenne uno di quei trattati pei quali i sultani, in cambio del pagamento di una annuale prebenda, si impegnavano a rispettare gli umiliati confinanti (7). Forse appunto per questi ed altri guai familiari, il predetto Giovanni si monacò col nome di Joasaf, come risulta da documenti delle Meteore e dell’Athos, degli anni correnti dal 1381 al 1423: è noto che successe a Sant’Attanasio col titolo di Padre delle Meteore, migliorò il tempio di Meteora ed aiutò a fondare l’Ipsilotera, e mori nel 1421, probabilmente il 20 aprile: onde fu venerato come fondatore delle Meteore, e se ne celebra la commemorazione nel 20 aprile (8). (1) Buonocore, / Nemagni cit.: p. 34, 36, e 39-40 — Si osservi che Giovanni ben poteva conservare il Kapònik, sebbene la Serbia fosse allora governata da Lazaro ; perchè costui non era il capo dei principi serbi, ma invece il capo di una unione di famiglia (Jirecek, Ge-schichte cit.: voi. 2 p. 115): ed era congiunto dei Nemagni (Ljubich, op. cit.: p. IS9). (2) I Ducas erano una delle famiglie più illustri di Oriente, e si credeva che discendessero dalla stirpe di Costantino il Grande (Du Cange, Historia cit.: p. 160). (3) Orbini, op. cit.: p. 243 e 270 — Si noti che non si tratta dei titolo ma della traduzione del cognome Ducas, perchè dice che si chiamava Duca (ivi p. 270). (4) Ivi p. 270-271. (5) Bees, Contributo cit.: p. 236 (28) — Si noti che questo Basileo Giovanni, che era uno dei Dinasti Cernei (v. nota 9 a p. 254), nelle antiche cronache dei Conventi Serbi si trova pure ricordato come Giovanni Cernojevich, discendente della Dinastia Nemagna, e duca di Zenta e Montenegro, prima di Balscia (II) Balscich (Istoria o Cernoj Gori, del Metropolita Basilio Petrovich, Mosca 1754, trad. e pubbl. da Ciampoli, Lanciano 1901 : p. 19-20, 25 e 29); perciò da questo Giovanni, che possedette la Zenta e si intitolava Imperatore (verso il 1368-1378), ebbe nome presso Scutari la cosiddetta Corte dell'Imperatore (Jirecek, Staat cit.: fase. 1 p. 7), e forse anche lo stesso Montenegro, traduzione del nome slavo Cerna-gora (Chiudina, Storia del Montenero, Spalato 1882: p. 13). (6) Theiner, op. cit.: p. 130. (7) Ei-Mawerdi, Traiti de droit public musulman, trad. da Ostrorog, Parigi 1906: voi. 2 p. 79-84 — L’esistenza del trattato risulta dalla condotta che tennero i dinasti di Epiro e Tessaglia (Epirotica cit.: p. 227, 228, 233, 234 — Orbini, op. cit. p. 271). (8) Bees, Contributo cit.: p. 236 (27) e sqq., 236 (38-39).