42 Antonio Grimani che in argento fine ripetè soltanto il da sedici e i due suoi spezzati, fece altresi la prima osella ( tav. II, n. 9 ), cioè sotto di lui s’incominciò quella pubblica medaglia così denominata, che ai 4 di deceinbre di ogni anno dal principe e col suo nome si regalava ad ognuno del corpo patrizio presente in Venezia, in sostiluzione agli uccelli selvatici che di regalia riscuoteva in detto mese dalle valli del dogato, un tempo di speciale sua giurisdizione, e pei quali se occorreva era abilitato anche prima a supplire con grossi dodici, o, come si nota, soldi 32. La interessante serie di queste oselle, che principia dal 1521, è già conosciuta per le illustrazioni di S. E. co. Leonardo Manin, nè occorre qui di aggiungere se non le parole del primo decreto, con cui ai 18 giugno di detto anno, in sede vacante, si ordinò che ciascun nobile debba avere : imam monetarti ejus formae quae dominalionis videbitur, quae sit va-loris unius quarti ducatus ; e quelle altresì di altro decreto dell’ 11 gennaro 1541 : che « vedendosi assai bene correr per le terre e » spendersi per soldi 36 le monete dell’ annuo dono che si fa a » nome del serenissimo principe, è conveniente farle di prezzo cqui-» valente a quello che corrono, perciò far si debbano del peso e » finezza che precise corrisponda alla valuta di tre marcelli d’ ar-» genio, e far non se possa di più alcune oltre capisca il numero » dei nobili predetti. » Da ciò si ritrae che questa fra tutte distinta e sovrana medaglia, non si possa omettere dal ruolo delle monete venete, e perchè così sempre chiamata dal governo, e così dal medesimo conguagliala in questi due decreti e nelle susseguenti anche più vicine tariffe ; nè diversamente doveva succedere o combinarsi a riguardo di una distribuzione di tal genere, che pur in ciascun anno si può calcolare che ne mettesse di nuovo in circolazione per la dominante un numero di forse 2500. I due suindicati suoi prezzi, colle rispettive due tariife del ducato o zecchino e del marcello, bene si conguagliano colle prime a soldi 32 Vi, e coll’ altra a soldi 36 : il suo peso dal Menizzi si mette che nel 1541 si sia aumentato dai grani veneti 180 ai 189, e che tale circa si sia dopo conservato, siccome sempre si mantenne, la sua finezza col peggio di soli carati