325 «Ca- vili. TIZIANO E SUA SCUOLA. Molte pagine ci vorrebbero per parlare di Tiziano Vecellio e della sua scuola, ma i termini a questo nostro scritto assegnati non consentono di poterci allargare come vorremmo. Impertanto diremo adesso'di lui, aver egli dato impulso e nome al suo secolo, come Canova all’età nostra; che ambi maritarono le glorie dell’arte con le guerriere, riserbandoci in altro luogo di quest’ opera toccare de’suoi dipinti, e del monumento che lo splendido animo di Ferdinando ordinava alla di lui memoria. Aggiungeremo ancor qui avere dato egli stesso nascimento a tutte le parti del grande, del solenne e del decoroso nella pittura. Quindi da lui le dottrine anatomiche, da lui il sangue e la vita nelle morte immagini; da lui il vivo degli atti e delle passioni; da lui la verità di natura, la degra-dazion della luce ne’ paesi e nella prospettiva : e, per dir tutto in poco, lo slil di Tiziano si sente nel cuore, ma quando si vuole esprimere ciò che si sente, non si trovano parole, e pare d’ aver detto nulla dicendo ch’egli è divino. Le immortali sue opere perciò 10 predicarono principe della scuola nostra, e la sua celebratissima Assunta, il suo San Pier Martire, la Dedicazione di Maria al tempio, il san Giovanni, le molte altre in Venezia; e quelle da lui colorile per Carlo V, i suoi ritratti, le Danai, le Veneri, i Baccanali, 11 Cristo morto, ecc., lo rendono famoso per tulio 1’ orbe. — Gli insegnamenti di tanlo maestro, e le opere sue dopo morte, produssero innumerevole schiera di alunni e seguaci, qual più, qual meno, venuti in fama, secondo bau saputo raggiungere il lor precettore. De’ principali impertanto terremo discorso, mentre se di tutti ricordar qui volessimo il nome, ciò ci trarrebbe troppo per le lunghe, nè il consentirebbe d’ altronde il divisamento di questo scritto. E per incominciare con ordine, giova pria tener parola sui pittori usciti dalla slessa famiglia del maestro. — Francesco, fratello di lui, poche